Steve Jobs era contrario all’iBook Store

Il caso ebook, che vede Apple doversi difendere dall’accusa di aver fissato dei prezzi anticoncorrenziali, entra nel vivo con la testimonianza di Eddy Cue.

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Dai nuovi documenti emerge che Eddy Cue di Apple ha affermato di non essersi sorpreso per il fatto che gli editori abbiano alzato i prezzi degli ebook dopo che Apple ha debuttato con il suo store digitale. Secondo Cue, la loro scelta è rientrata nel libero mercato e nel normale gioco delle parti, ed Apple non ha fatto nulla per aumentare i prezzi.

Tra l’altro, dai documenti emerge anche che inizialmente Steve Jobs non voleva creare uno store di libri digitali e che solo successivamente ha deciso di dare vita all’iBooks Store. Fu lo stesso Cue a convincerlo dopo una serie di riunioni. Per Jobs, infatti, iPhone e Mac non erano dispositivi adatti alla lettura di un libro, e solo con il lancio dell’iPad si convinse a rilasciare l’iBook Store.

Cue ha affermato che inizialmente Apple voleva adottare lo stesso sistema di prezzi fatto proprio da Amazon, ma che furono poi gli editori a non essere d’accordo e allora venne proposto il modello d’agenzia ora finito sotto il mirino della Commissione. Tale modello prevede che gli editori possono scegliere liberamente il prezzo di un libro digitale (mentre su Amazon il prezzo era fissato a 9,99$) e che non possono vendere tali libri su altri store digitali a prezzi inferiori rispetto a quelli offerti su iBook Store.

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