Adobe Video Tour RIMINI – Il riassunto della giornata

Il 31 ottobre Adobe ha tenuto una sessione del Video Tour all’hotel Sporting di Rimini per presentare le nuove soluzioni della software house in ambito di editing video. Noi di SlideToMac abbiamo partecipato, riassumendo il contenuto dell’intera giornata in questo articolo dettagliato.

Adobe, azienda leader da diversi anni in molti settori produttivi, torna a cavalcare l’onda con la suite CS6, da noi recensita in dettaglio lo scorso Giugno.

Il training si è focalizzato principalmente su Premiere, programma che negli ultimi due anni (nonostante la crisi economica mondiale), ha ottenuto un riscontro davvero notevole, in particolar modo da utenti Mac.

L’obbiettivo di Adobe in questo momento è quello di focalizzare la sua attenzione sulla clientela professionale, oltre a rendere Premiere il Photoshop in ambito video.

Queste sono state le parole di Alberto Comper e Paolo Baccolo, due esperti di Adobe Systems Italia che hanno fatto da trainer durante tutta la conferenza, illustrando egregiamente le principali funzioni della Production Premium. Diversi utenti hanno considerato per molti anni Premiere come uno strumento dedicato a matrimonialisti, nonostante molti registi come David Fincher e Jacop Rosenberg lo abbiano impiegato in ambito cinematografico. Anche diverse emittenti televisive come la NBC, utilizzano quotidianamente con successo queste soluzioni Adobe.

Non sono un professionista, come posso fare per creare video veloci?

La soluzione è Premiere Elements 11, un software intuitivo e dal costo ridotto, vale a dire 151.25 Euro. Questo pacchetto include anche Photoshop Elements, una versione semplificata del software leader nella produzione fotografica.

Alberto Comper ha fatto una panoramica completa delle funzionalità insite in Prelude, nuovo programma entrato a far parte della grande famiglia Adobe insieme a SpeedGrade, dedicato al phishing del colore. Nonostante sia un software davvero molto intuitivo, è destinato ad una clientela particolare, la quale ha la necessità di velocizzare il proprio flusso di lavoro. Immaginiamo per un attimo di essere su un set cinematografico e di aver registrato un po’ di riprese. Alla fine della giornata grazie a questo software sarà possibile dare una “scrematura” di base alle riprese, determinando punto di attacco (IN) e stacco (OUT). Una feature molto intelligente presente anche in Premiere, consente di poter visualizzare il contenuto della clip semplicemente passandoci sopra con il mouse. Con un click si può inoltre assegnare un commento metadata alla clip selezionata. Apparentemente potrebbe risultare una funzione inutile, eppure ammettendo di dover lavorare con più persone, si potrebbe aggiungere qualche particolare commento utile per il montaggio in Premiere, il quale conserverà tutte queste impostazioni.

Per tutti coloro che rimarranno incantati da Prelude ma utilizzano Final Cut Pro, non c’è problema perché il programma consente di esportare gli Ingest creati anche in compatibilità con questo software. Prelude nasce principalmente per creare Rough Cat, quindi montaggi indicativi, bozze, i quali non contengono effetti o miscelazioni tra una clip e l’altra.

Anche l’occhio “vuole la sua parte”, ecco perché è stato applicato un restyling non di poco conto all’interfaccia grafica di Premiere, nella quale il soggetto principale torna ad essere il video, con un preview di lavoro sensibilmente più grande. Ovviamente questo “spazio” extra prima era occupato da pulsanti e comandi base che un professionista utilizza direttamente dalla tastiera proprio per una questione di velocità di lavoro. Scelta assolutamente azzeccata ed in linea con questa nuova politica della focalizzazione sul mercato Prosumer. Ad ogni modo se si volessero rendere nuovamente visibili questi pulsanti a discapito della dimensione del preview video è possibile creare un nuovo layout inserendo queste preferenze.

Nel caso di eventi live come ad esempio un concerto, una partita o perché no, un Keynote, si hanno registrazioni contemporanee da più camere. La funzione multicamera, già presente in Premiere CS5, ora si estende supportando un infinito numero di clip contemporanee. L’unica limitazione è data da due fattori, potenza della macchina ed i codec utilizzati. Ed ora ecco un esempio pratico per farvi percepire l’effettiva potenza e performanza di Premiere: su un MacBook Pro 2011 è possibile montare tranquillamente in tempo reale fino a 5 video Full HD registrati con una Canon 5D Mark II.

 Premiere è come uno struzzo, mangia tutto

Queste sono state le parole dei due esperti Adobe mentre elogiavano un punto di forza di Premiere CS6: la compatibilità nativa con un’incredibile vastità di formati ed estensioni, comprese quelle delle camere destinate al cinema digitale, come nel caso delle RED Cinema ONE.

Tra le tantissime feature ad effetto “WOW” è necessario citare lo stabilizzatore d’immagine (Wrap Stabilizer), effetto già presente in After Effects. Noi di SlideToMac abbiamo avuto la possibilità di vedere con i nostri occhi la potenza di questo strumento e dobbiamo dire che si tratta di una soluzione di eccellenza. Ovviamente non si ha un’impostazione statica, infatti è possibile modificare le preferenze in base al tipo di clip o al movimento della camera (rettilineo, cambiamento di prospettiva…).

NOTA: Utilizzare lo stabilizzatore può incidere sulla qualità d’immagine. Molti di voi si staranno certamente chiedendo il perché di questo fatto. La risposta è data dal funzionamento stesso di uno stabilizzatore ottico riprodotto al computer: un algoritmo determina dei cosiddetti “punti cardine” nel video e fa in modo di mantenerli costantemente in asse con la posizione iniziale. Per fare ciò però risulta necessario ingrandire, ruotare e talvolta spostare la clip originale, creando dei buchi d’immagine ai bordi, i quali per essere eliminati vengono nascosti aumentando la percentuale di ingrandimento della clip stessa. In parole povere, la diminuzione di qualità utilizzando lo stabilizzatore ottico sarà pari a quella ottenuta zoommando una clip. Quindi sostanzialmente se volete creare video ad altissima risoluzione e senza “effetto mosso”, vi conviene attrezzarvi con strumenti professionali meccanici come Crane o Steadicam.

 

Negli ultimi anni, sono molti i videomaker che si sono avvicinati al mondo delle HDSLR, vale a dire delle Reflex digitali in grado di riprendere filmati in Full HD. A causa del sensore incredibilmente grande di queste camere, nel caso di carrellate particolarmente veloci potrebbe verificarsi un problema comune, noto a tutti come “Rolling Shutter“, il quale va a creare una sorta di effetto “deformazione” degli oggetti. In Premiere CS6 è stata aggiunta un’importantissima feature di nome “Rolling Shutter Repair” che ha appunto il compito di sistemare (nel limite del possibile) tali problematiche.

Solo ed esclusivamente per i files delle camere RED è possibile utilizzare una funzione dedicata per modificare le curve dell’immagine, un po’ come se fosse Camera Raw. Ma ATTENZIONE: non si tratta di un correzione di colore aggiuntiva, ma di una vera e propria modifica della sorgente della nostra clip.

Durante il resto della conferenza si sono approfonditi diversi aspetti, in particolare il modo semplice ed efficace con il quale i prodotti presenti nella Production Premium interagiscono tra loro. L’attenzione è stata focalizzata su After Effects, Prelude, SpeedGrade ed Audition.

Concludendo, noi di SlideToMac ci riteniamo particolarmente soddisfatti della conferenza, consigliandola a tutti coloro che dovessero avere uno dei prossimi appuntamenti vicino alla propria città.

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