La WWDC 2012 è già storia

Anche quest’anno l’attesa per la World Wide Developer Conference di Apple è stata incredibile. Biglietti “sold-out” in meno di due ore, file al di fuori del Moscone Center di San Francisco, milioni di utenti collegati da tutto il mondo per seguire in diretta la conferenza di apertura dell’annuale edizione del più importante evento mondiale dedicato agli sviluppatori. Veramente eccezionale. Poi inizia lo show, Tim Cook sale sul palco e inizia a parlare ai tantissimi presenti. La magia di Apple ha inizio.

Che piaccia o meno a Google e agli “Androider”, la WWDC è senza dubbio un evento che non interessa solamente Apple ma l’intero settore tecnologico. Apple inventa, Apple innova. Di conseguenza Apple spaventa un po’ tutti e fa sgretolare le basi su cui altre aziende hanno costruito il proprio successo. È questo il caso di Google.

“Big G” era indubbiamente sotto pressione dall’imminente annuncio di Mappe di Apple e della funzione “Flyover” per la visualizzazione delle mappe 3D, tanto da annunciare con qualche giorno di anticipo la soluzione proprietaria che sarà implementata nei prossimi mesi in Google Maps. E le preoccupazioni di Google erano fondate: seppur le mappe di Apple non siano ancora all’altezza di quelle di Google, che di fatto risultano molto più precise e definite nella visualizzazione 3D, indubbiamente l’ingresso di Apple in un mercato dominato quasi esclusivamente da Google non può passare inosservato.

La scelta di staccarsi da Google Maps, presente sin dal 2007 su iPhone, è un qualcosa di clamoroso sia per Apple che per Google. Da una parte Google dovrà osservare con attenzione le mosse di un nuovo competitor in un settore in cui oltre a Google Maps si è affacciata solo Microsoft con Bing; dall’altra Apple dovrà essere in grado di proporre soluzioni all’altezza della concorrenza e soprattutto delle aspettative dei suoi utenti. Basterebbe solo un annuncio di questo tipo per far entrare la WWDC 2012 nella storia. Ma ovviamente Apple non si è fermata qui.

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