Nuovi MacBook Pro: target per soli utenti Consumer?

Con il recente WWDC2012, Tim Cook ha presentato tutta la nuova linea dei portatili, con tante novità. Alcune, però, lasciano spazio a qualche ragionamento particolare.

11 Giugno 2012: la Apple presenta la nuova linea di MacBook, sia Pro che Air.

Molte le novità, soprattutto in ambito Pro.
Come sappiamo, monteranno dischi SSD, Retina Display, USB 3.0, 2 porte Thunderbolt e, soprattutto, sono molto molto sottili.
Però, a ben guardare, qualcosa di strano c’è. Due particolari mi lasciano perplesso: il modello da 17″ non sarà più prodotto e niente più connessione RJ45.

Cerchiamo di fare qualche considerazione su questi due fatti.
Piccola precisazione: io per lavoro uso un Mac in quanto lavoro su sistemi UNIX. Un ambiente Windows richiederebbe troppe applicazioni di terze parte e soprattutto non mi garantirebbe le stesse prestazioni dei prodotti Apple, considerando anche il fatto che spesso ho almeno 40 applicazioni aperte.
Un anno fa, ho deciso di cambiare il mio MacBook Pro dopo 3 anni e mezzo di onorato servizio. La scelta è stata ardua: 15 o 17 pollici?
Alla fine ho optato per un 15″ solo per il prezzo che sarebbe andato ben oltre quanto mi ero proposto di spendere, sopratutto a causa del schermo antiriflesso e il “pacchetto” compreso scegliendo tale tipologia di display.

Ma, non dilunghiamoci oltre e partiamo con le nostre considerazioni.
Uno schermo da 17″ ha i suoi pregi e suoi difetti. E’ fuor di dubbio che un 17 pollici risulta essere meno trasportabile di un 15″.
La dimensione e il peso, infatti, vanno ad incidere notevolmente sul fattore trasportabilità.
Ma è anche vero, che quei “due miseri” pollici in più fanno la differenza, soprattutto quando si hanno molte finestre aperte (e vi assicuro che per lavoro ho la necessità di tenere anche 6 finestre aperte contemporaneamente sul monitor).
Senza considerare, che il portatile da 17″ viene utilizzato anche da sviluppatori (non necessariamente iOS), chi fa fotografia ed altre tipologie.

Una strana scelta da parte di Apple, che solo il tempo ci dirà se è stata giusta o meno.
Altra considerazione: dove è finita la porta LAN?
Come è stato fatto notare esplicitamente da Apple, la porta Thunderbolt potrà essere utilizzata come porta Gigabit Ethernet, tramite apposito adattatore.
Ora, tralasciando il discorso che si tratta di un accessorio venduto separatamente al prezzo non eccessivo di 29€, è comunque un adattatore.

Ma noi non siamo gli Stati Uniti D’America! Noi siamo indietro dal punto di vista tecnologico!
Nelle grandi aziende, la connessione in rete avviene ancora, nella stragrande maggioranza dei casi, tramite connessione fisica LAN.

Questo per vari motivi: maggior velocità, maggior stabilità durante il flusso dati (e in alcuni settori è essenziale che non avvengano blocchi di rete) o anche per tipologia di codifica della rete WiFi.
Utilizzare la porta Thunderbolt (oltre ovviamente a perderne una a disposizione) potrebbe creare alcuni problemi, anche se risolvibili: il cavo che si rompe (molto più facile che si rompa l’adattatore che la porta RJ45), dimenticarlo presso il cliente o altro.
E se quando arriviamo al lavoro il cavo non funziona? Che si fa? Se ne compra uno nuovo? Sinceramente, questa è una soluzione che potrebbe non accontentare tutti quanti.
Queste novità fanno pensare ad un abbandono graduale da parte di Apple verso il cosidetto mercato Business, inteso non solo come aziende ma anche delle persone che lavorano come consulenti presso le aziende stesse, almeno per quel che riguarda la linea dei portatili.

Questo dal punto di vista hardware. Ma anche dal punto di vista software, un elemento lascia adito a qualche considerazione.
Come sappiamo, Mac OS X (o il futuro OS X) è un sistema che deriva da distribuzioni UNIX.
Fino a OS X 10.8, le applicazioni che erano presenti nativamente su UNIX erano presenti anche su Mac, così come i comandi base dei sistemi UNIX.

Nella beta di Mountain Lion, invece, manca un’applicazione che, per chi come me lavora su sistemi UNIX, risulta essere molto utilizzata: X11.
Per chi non lo sapesse: l’X11 permette di esportare il display di macchine UNIX sul nostro monitor.
Bene: nella beta questa applicazione è stata rimossa e deve essere scaricata a parte.
Anche qui: strana scelta da parte di Apple.

Ovviamente, queste sono solo considerazioni personali ma spero che la Apple non decida di focalizzare la sua produzione sul mercato Consumer, lasciando solo il Mac Pro per il mondo Business.

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