Recentemente Apple ha fatto molto parlare di sé a causa delle dure critiche in merito alle condizioni di lavoro degli operai nella catena di fornitura, ma secondo un recente articolo del New York Times, la compagnia sarebbe molto più avanti di molti suoi competitors.
Il NYT ha pubblicato un articolo di Nick Bilton in merito agli sforzi dell’azienda californiana di migliorare le condizioni dei lavoratori all’interno della sua catena di fornitura premiando il lavoro svolto fino ad ora da Tim Cook. Dopo alcune ricerche è emerso infatti come Apple sia molto più trasparente dei suoi competitors per quanto riguarda le indagini e la correzione di violazioni presso i suoi fornitori.
I rivali di Apple non hanno grandi difficoltà nel dire quanto migliori, più veloci, meno cari e più famosi siano i loro smartphone, computer e tablet. Eppure, quando si tratta delle condizioni di lavoro nelle fabbriche cinesi che costruiscono questi prodotti concorrenti, i rivali di Apple sono stati piuttosto silenziosi ultimamente.
… Nelle ultime settimane ho chiesto ad Hawlett-Packard, Samsung, Microsoft ed altri dei loro rapporti sulle condizioni di lavoro. La maggioranza ha risposto con un comunicato per le pubbliche relazioni. Altre non hanno neanche risposto.
Il giornalista ha successivamente elencato alcune delle risposte ricevute dalla aziende contattate per ottenere delle informazioni in merito ai propri fornitori, ed una delle risposte più interessanti risulta essere quella di Mary Ellen Keating di Barnes & Noble con un secco “Noi non commentiamo sui venditori nella nostra catena di fornitura.” Samsung, invece, non ha rilasciato alcun comunicato, destando non poche perplessità sulla questione. Visti i rapporti sui fornitori pubblicati dal 2007 e la partnership con la Fair Labor Association, quindi, è più che lecito chiedersi come mai le altre aziende siano state escluse dalle suddette critiche.
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