Nuovo capitolo nella guerra dei brevetti: Apple denuncia Motorola in USA

Con il probabile via libera all’acquisizione di Motorola Mobility da parte di Google, la diatriba tra i due colossi della Silicon Valley si infiamma a livelli esasperanti.

Apple e Google sono ai ferri corti: non è una novità, non furono di certo “conciliati” le rilevazioni di Jobs sul “demonio” Android, né tantomeno le successive prese di posizione delle due compagnie che anziché cercare la via della mediazione o quantomeno del compromesso, hanno progressivamente alzato il livello della contesa, determinando un vero e proprio spartiacque tra i loro brand ed ogni altro produttore di terminali evoluti (smartphone e  tablet in primis).

L’ultimo terreno di scontro è relativo alle licenze di Qualcomm, partner Apple, per le quali la compagnia di Cupertino fu denunciata da Motorola in Germania: Qualcomm, infatti, aveva ottenuto senza problemi le licenze per l’utilizzo di tecnologie proprietarie Motorola e per questo Apple, cliente di Qualcomm, avrebbe avuto il diritto di utilizzarle (in quanto proprio richieste a Qualcomm e non a Motorola),  senza dover pagare nuovamente le stesse a Motorola.

In Germania Motorola denunciò Apple proprio su questa “transitività” della licenza, a suo dire non valida, ma a quanto pare riconosciuta negli USA dove proprio Apple ha deciso di portare la vicenda, controdenunciando la compagnia dell’Illinois proprio come fatto in precedenza con Samsung, verso cui ne usci’ vittoriosa.

Google, però, che come un abile burattinaio assiste alla vicenda, ha inviato la settimana scorsa una lettera all’Institute of Electrical and Electronics Engineers (IEEE) richiedendo espressamente fino al 2.25% sul ricavato delle vendite di qualsiasi apparato basato su tecnologie o proprietà Motorola.  Qualora venisse accolta, la richiesta potrebbe essere il canto del cigno di numerosi produttori di hardware mobile che già non vivono nell’oro per via dei bassi margini di guardano e per l’agguerrita concorrenza, ma che si troverebbero schiacciati da un duopolio forte, a quanto pare, anche della, oramai certa, acquisizione di Motorola Mobility da parte di Google.

Gradiremmo indubbiamente che lo scenario di scontro fosse confinato ai prodotti finali, alle tecnologie prodotte, alle intuizioni e alle idee che hanno permesso la “nuova rivoluzione industriale” a cui stiamo assistendo, perché noi utenti finali non possiamo che beneficiarne di una concorrenza cosi’ viva e pulsante ma è pur vero che la rincorsa esasperata verso un limite che di per sè rappresenta un illimite, ovvero il prodotto perfetto e sempre tecnologicamente un passo avanti, non ci permetterà mai di apprezzare e scoprire fino in fondo le potenzialità di quanto acquistato poiché immesso sul mercato è già “old-gen”.

 

 

[ Fonte: Macity ]

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