In Memoriam: un tributo ai 17 pionieri del mondo informatico che ci hanno lasciato nel 2011

Alla fine di ogni anno si è soliti stilare liste e classifiche sui “Best of…”, “Top of..”, “Worst of…” ovvero del meglio e del peggio che ci apprestiamo a salutare, ma la classifica di eWeek non ha primi ed ultimi, solo illuminati, visionari, geni, personaggi unici che ci hanno lasciato e ora appartengono alla storia.

Fahmida Y. Rashid, dalle pagine di eWEEK, si è fatto carico di stilare l’elenco delle personalità nel mondo dell’IT che ci hanno lasciato nel corso del 2011, personalità non comuni, è chiaro, personalità che con il loro carisma, il loro genio, le loro intuizioni hanno cambiato il mondo e taluni ne hanno tracciato le direttive per gli anni che verranno. In mezzo a tante classifiche che come funghi vediamo sbucare a fine anno, il testamento che Rashid consegna alla storia in questi ultimi giorni del 2011 è la prova tangibile di come vi sia ancora qualcuno in grado di fermarsi a riflettere, perché se ineluttabile che la persona non è piu’ con noi, continua a vivere non solo nei ricordi di chi l’abbia conosciuta, direttamente o tramite le sue ideazioni, ma, grazie proprio a questi Memorandum, di chi potrà scoprirla.

Probabilmente molti dei nomi in rassegna suoneranno nuovi, a parte l’illustre Steve Jobs divenuto, ironia della sorte, piu’ popolare per la sua morte che non per i suoi Keynote, per cui riporteremo una breve descrizione consigliando di approfondire in Rete tramite il motore di ricerca preferito.

 

Steve Jobs il genio-visionario di Apple di cui non scriviamo nulla in questa nota poiché finiremmo solo per sminuirne l’operato… approfondimenti sul nostro blog a iosa e sulla Rete in grado di sfamare anche i piu’ insaziabili.

 

Dennis Ritchie, programmatore statunitense che, con Brian Kernighan e Ken Thompson, sviluppo  il linguaggio di programmazione C.

Kenneth Olsen, pioniere dell’IT e co-fondatore di Digital Equipment Corp. (DEC), società leader nel mondo dei minicomputer che diede il la alla diffusione dei sistemi informatici restando punto di riferimento del settore dal 1960 fino agli anni ’80.

John McCarthy, pioniere nel settore dell’intelligenza artificiale, fu l’inventore del LISP (LisProcessor), linguaggio di programmazione utilizzato come sistema di studio nelle università per le routine di intelligenza artificiale.

Robert Morris, invece fu attivo nel settore della cifratura e protezione in ambiente UNIX lavorando anche, soprattutto, per enti governativi come la posizione da Chief Scientist presso il National Computer Security Center della National Security Agency (NSA) che ricopri’ dal 1986 al 1994.

Paul Baran, ingegnere di origini polacche, fu l’artefice di ARPAnet (Advanced Research Projects Agency NETwork) ed è grazie a lui che la Rete, Internet, è come la viviamo giornalmente poiché, nello specifico, con  Leonard Kleinrock e Donald Davies diede i natali al sistema di commutazione di pacchetto (packet switching), alla base delle tecnologie correnti per il trasferimento di dati e voce sulla Rete.

Jean Jennings Bartik, unica donna nell’elenco, è stata una programmatrice di alto provo che lavoro l’ENIAC (Electronic Numerical Integrator And Computer), il primo computer elettronico digitale general purpose (GP) della storia.

A Charles Walton,  pioniere dell’industria dalla tecnologia Wireless, il mondo dell’informatica deve l’RFID  (Radio Frequency IDentification o Identificazione a radio frequenza) e numerosi brevetti ora alla base delle modalità di trasferimenti dati via onde radio.

Robert Galvin, CEO di Motorola dal 1959 to 1986 contribui a rendere Motorola il colosso delle comunicazioni che tutti conosciamo.

Julius Blank, è stato uno dei co-fondatori della compagnia di chip Fairchild Semiconductor ed  insieme a Robert Noyce e Gordon Moore,   futuri co-fondatore di Intel,  mise a punto tecnica e tecnologia necessaria per la produzione di chip di silicio a basso costo.

Jack Wolf,  è stato un matematico le cui ricerche si sono focalizzate principalmente nella trasmissione di dati via rete (fu insignito da numerosi riconoscimenti dall’The Institute of Electrical and Electronics Engineers). Wolf ha lavorato anche ad algoritmi in grado di rimuovere gli errori di scrittura sui dischi magnetici in modo tale da limitare la presenza di codice di ridondanza per il ripristino degli stessi (a tutto vantaggio dello spazio reale utilizzabile).

M. Kenneth Oshman, è stato il co-fondatore delle PBX (Private Branch eXchange) le centraline telefoniche usate nell’ambito della telecomunicazione.

John Opel, CEO di IBM, morto il 3 novembre, ha reso IBM un gigante dei mainframe e un’azienda leader nel settore dei PC desktop poi, prima di vendere l’intera divisione end-users a Lenovo. Nel 1983 il Time gli dedicò la copertina con il titolo “The Colossus That Works”.


Anthony Siegman,
 professore emerito d’ingegneria elettronica alla Standford Univesity, ha, praticamente, dato i natali alla tecnologia laser. Nel corso della sua carriera ha conseguito risultati brillanti e numerosi riconoscimenti come il premio Guggenheim.

Michael Hart  è stato il fondatore di Project Gutenberg, progetto ideato e portato avanti per rendere fruibili da tutti i testi in formato elettronico liberi da copyright o  concessi dall’autore/editore per la libera distribuzione attraverso la rete.

Gerald Lawson, è stato un pioniere nel settore dei videogiochi, autore del primo sistema casalingo con le cartridge intercambiabili, morto a 70 anni, il 9 aprile scorso, per complicanze dovute al diabete. Lavorò come consulente per la Fairchild Semiconductor nei primi anni ’70 ed è a lui che dobbiamo l’indimenticabile “Demolition Derby”,  uno fra i primissimi titoli a gettoni,. Nel 1976, in veste di direttore d’ingegneria e marketing per la divisione video della Fairchild, creò “Channel F”, la console che spianò il terreno al ben piu noto Video Computer System di Atari.

Jack Goldman, è stato il fondatore dello Xerox PARC (Palo Alto Research Insitute), laboratorio da cui sono state partorite le piu’ importanti tecnologie dell’età moderna, fra cui  l’Ethernet, di cui abbiamo avuto modo di parlare proprio negli scorsi mesi con la biografia di Steve Jobs.

 

Per chi volesse approfondire l’articolo completo è disponibile su questa pagina.

 

Fonte: Macity

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