Tolti 770 milioni di euro alla banda larga

Con la legge stabilità, il governo italiano ha tolto 770 milioni di euro alla banda larga, misura, questa, temuta da utenti e operatori telefonici.

Secondo la precedente versione del testo, infatti, alle telecomunicazioni doveva andare il 50 per cento del surplus dell’asta frequenze 4G (finita a 3,9 milioni di euro, contro una base di 2,4 miliardi). La nuova bozza invece destina questi soldi al fondo per l’ammortamento dei titoli di Stato e all’istruzione.

Si allontana la speranza di dare internet super veloce a tutta o quasi la popolazione italiana nei prossimi dieci anni. Solo per coprire con banda larga di tipo base (fino a 20 Megabit) i distretti industriali servono altri 149 milioni di euro, secondo uno studio di Confindustria. Telecom Italia, Fastweb e Corrado Calabrò, presidente di Agcom avevano dichiarato che i 770 milioni dovevano andare contro il digital divide. Calabrò proponeva anche di investire in programmi statali per l’alfabetizzazione informatica e in contributi alle famiglie che si abbonavano alla banda larga.

Per il bene dell’innovazione in Italia, è necessario che quei soldi vadano alle tlc. Che a differenza delle televisioni hanno pagato, e tanto, le nuove frequenze“, rincara Maurizio Dècina, ordinario di reti e comunicazioni al Politecnico di Milano.

Grazie Marco per la segnalazione

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