Così vicino eppure così lontano. Final Cut Pro X si è imposto prepotentemente tra le news che riguardano direttamente il mondo Apple. In uno dei suoi articoli precedenti, SlideToMac non ha evitato di mostrarvi il polverone di discussioni che è stata capace di sollevare la società della mela morsicata proponendo la nuova versione di Final Cut Pro. Giorni dopo la presentazione ufficiale al Supermeet di Las Vegas a giugno non sono mancati rumors, commenti e discussioni a riguardo. Fino al giorno in cui iniziarono a circolare i primi screenshots dei nuovi applicativi Apple. Reso disponibile al Download, Final Cut Pro X non ha smesso di rimanere ai vertici delle contestazioni da parte di tutti i professionisti che lo hanno potuto utilizzare. Al punto che il direttivo Apple ha voluto spiegare la propria posizione rispondendo ufficialmente alle critiche più importanti.
Forse è il modo di fare degli ultimi anni che spinge gente di tutto il mondo a scrivere e pubblicare critiche piuttosto che apprezzamenti. Non si può negare di certo il fatto che Apple venga continuamente coinvolta in critiche di ogni genere. Ogni prodotto che viene presentato seppur innovativo “soffre” di un attenta disamina su ogni sua funzionalità. Si tratti di un iPhone o di un nuovo Mac o anche di un nuovo software, siamo ormai abituatissimi a trovare in ben che non si dica moltissime recensioni, disamine e fondamentalmente critiche. Anche con Final Cut Pro X non possiamo fare a meno che chiederci se le critiche possano essere giustificate o se si tratta di un semplice spirito di critica. L’intervento di Apple in risposta alle polemiche di ogni volta è di sicuro una prova del fatto che forse non si tratti soltanto di dar sfogo ai propri disagi rispetto alle novità introdotte. Il precedente che ha fatto storia lo abbiamo con il caso che coinvolse l’iPhone 4, oggi noto come antennagate. Apple si trovò a dover calmare gli animi arrabbiati per quello che tutt’ora molti considerano un errore di ingegneria.
Oggi Apple, in un intervista concessa a David Pogue, giornalista per il New York Times, si ritrova a rispondere alle critiche mosse a Final Cut Pro X. In Italia non sembrano tanti gli editors che hanno iniziato a lavorare abbondantemente con questa nuova release di questo ricoluzionario NLE, ma da quello che ci è stato riportato, molti dei rumors riferiti a funzionalità mancanti o non complete, non sembrano confermati reali. Ma se Apple si è mossa, non è per tutto così. Sembrerebbe infatti che Final Cut Pro X sia stato rilasciato privo di alcune funzioni molto utilizzate come l’editing multicamera. Mancanza che ha sicuramente scosso gli animi di editors che hanno sempre utilizzato questa funzionalità per lavori complessi. L’insieme delle differenze portate con Final Cut Pro X rispetto alle precedenti versioni ha portato una gran parte degli editors a scrivere ad Apple per chiedere un rimborso, in quanto non si vuole utilizzare questa applicazione. Forse è per questo che senza scomporsi troppo pubblicamente ma sicuramente intervenendo tempestivamente, i manager di Apple hanno rilasciato questa intervista su una così importante testata giornalistica. Partendo infatti da questa ultima critica, è stato dichiarato che non si tratta di una mancanza definitiva, ma al contrario è tra le priorità a cui i programmatori di Cupertino stanno lavorando, introducendola nei prossimi aggiornamenti di Final Cut Pro. Vogliamo crederci o no, sicuramente si tratta di una promessa e con la stessa serenità inoltre, i managers Apple non hanno mancato di fornire delle ulteriori brevi spiegazioni quasi a sottolineare che, nonostante la funzionalità non sia presente, è possibile aggirare l’ostacolo sfruttando l’opzione “Synchronize Clips”, ben spiegata nel manuale di Final Cut Pro X reso disponibile on line. L’occasione è stata sfruttata da Apple anche per sottolineare che con questa nuova versione di Final Cut Pro è possibile condividere progetti e oggetti multimediali usando il menu “File” e organizzando i nostri contenuti con tag e parole chiave. Le parole chiave e i tag sono completamente personalizzabili e questa funzionalità secondo Apple rende il workflow di lavoro molto più snello e veloce.
La timeline oltre ad essere diventata magnetica ha un nuovo design grafico “trackless”, privo cioè della classica possibilità di gestire le tracce audio separatamente, allo stesso modo di quanto avviene per le tracce video. Questa novità ha spinto gli editors ad ulteriori lamentele. Sembrerebbe esser diventata scomoda l’assegnazione di tracce audio nei diversi usi a cui sono destinate. Anche per questo Apple promette di risolvere il problema nei futuri aggiornamenti, senza ulteriori commenti. A sorpresa Apple raccomanda l’uso di plugin esterni come quelli di Automatic Duck. In questo caso infatti Automatic Duck Pro Export 5 viene in aiuto nel caso si voglia creare e gestire tracce audio con Pro Tools, oltre che esportare file AAF e OMF, formati destinati a diffondersi grazie alla pubblicazione delle linee guida XML da parte di Apple. Anche per l’output di video in formati professionali su nastro, Apple rimanda a dispositivi e software di terze parti. Dichirando ufficialmente che per visualizzare l’output su monitor esterno servirà un Mac Pro con scheda video dotata di ouput per display-TV, altrimenti per queste funzionalità su altri dispositivi Apple, gli editors dovranno aspettare il risultato del lavoro di altri produttori di schede e driver specifici per Final Cut Pro X. Infatti Apple sta collaborando con AJA e Black Magic.
Altre lamentele sono sorte sulla gestione dei contenuti multimediali in Final Cut. Come di default per iTunes, iPhoto e iMovie, anche Final Cut nell’importare qualsiasi contenuto multimediale effettua una copia in una sua cartella di sistema. Ma come per gli altri programmi elencati è possibile disabilitare questa opzione, infatti nelle preferenze di Final Cut Pro X, è basterà inibire l’opzione “Copy files to Final Cut Events folder” (finestra “Import”).
Critiche hanno colpito anche l’assenza del comando “Reconnect Media”, utilizzata per riconnettere i media offline. Anche per queste lamentele i dirigenti Apple hanno fanno notare come il nuovo software usi un nuovo modo di gestire le clip utilizzate, capace di capire automaticamente quando un disco è montato, se i file sono spostati o se il disco è stato rinominato.
Infine grazie all’articolo di David Pogue sappiamo che il supporto ad EDL (edit decision list) è abbandonato. Stessa sorte per la possibilità di importare vecchi progetti e viene ancora consigliato di non disinstallare la vecchia versione di Final Cut Pro utilizzata, sottolineando che Final Cut Pro X convivere senza problemi alla presenza di fratelli minori.
Ricapitolando quanto abbiamo appreso, sembra chiaro che se alcune delle critiche mosse dagli editors di tutto il mondo non hanno ragione di esistere, altre invece sono ben motivate. Ci sembra di capire che la maggior parte delle critiche su Final Cut Pro X e forse per molti altri dei prodotti con la mela morsicata, nascono dalla superficialità con il quale gli utenti affrontano tutte queste innovazioni. Laddove però queste critiche hanno ragione di esistere, Apple non si tira indietro e si presta a spiegare con molta chiarezza i come e i perché si siano prese certe scelte. Un’atteggiamento sicuramente serio e da prendere positivamente, nonostante i timori che possono mostrare coloro che usano questo strumenti per motivi professionali. Molti editors contano sulla fama goduta da questo software che, come abbiamo più volte sottolineato, ha permesso la creazione di film hollywoodiani importanti. Sicuramente però la richiesta di rimborso inoltrata da personaggi noti nel mondo dell’editing sta facendo il giro del mondo ed Apple è obbligata a muoversi per tempo e bene, per venire incontro ad una fascia di utenti che fino a ieri rappresentava lo zoccolo duro degli introiti Apple: i professionisti.
Nell’email di risposta a coloro che chiedono rimborsi Apple si dichiara decisamente dispiaciuta nel venire a conoscenza “Final Cut Pro X non funzioni come tu ti aspettavi che funzionasse”. Non che Apple abbia l’obbligo di rimborsare chi compra un software credendo che serva per fare qualcosa che invece non fa, eppure si dimostra anche in questo un azienda capace di venire incontro all’utenza, gestendo pratiche come questa con molta professionalità. I rimborsi infatti sembrano avvenire nell’arco di pochi giorni, riaccreditando nella carta di credito associata ad iTunes l’importo speso.
Jeffery Harrell nel suo blog si dichiara letteralmente “shockato”…shockato in negativo.
“Fino a qualche giorno prima di provare Final Cut Pro X, non riuscivo a capire come mai su twitter e nei blog di tutto il mondo la gente sembrasse tanto “impazzita”. Utilizzandolo credo di essermene reso conto”. Ci sono cose che fanno gridare al miracolo. Altre cose che ti aspettavi e che usi come se nulla fosse cambiato. Altre che soltanto dopo vieni a sapere che potrai usare con un aggiornamento. Funzionalità omesse e tanto altro che fa sembrare Final Cut Pro un semplice software commerciale di editing non lineare”.
Allo stesso tempo però Jeffrey Harrell non manca di elogiare Final Cut Pro X per quelli che sono davvero i suoi punti di forza. Prima di tutto le performance: Final Cut Pro X è molto più veloce di Final Cut Pro 7. La gestione dei contenuti multimediali è ottima. Qualsiasi cosa viene analizzata e organizzata in eventi istantaneamente. Basta copiarli e quando li cerchi sai davvero dove trovarli. E mentre Final Cut Pro X li analizza o li divide etc, non si viene rallentanti nel proprio lavoro, perché tutto avviene in background davvero! Avere le proprie clip divise per una o due persone automaticamente è davvero stata un ottima idea.
Un importante contributo ci viene dato dai programmatori di Red Giant, colosso del software dedicato al mondo del video ed in particolare nel creare plugin per Final Cut Pro, che hanno deciso di pubblicare un interessante commento nel loro blog. In questo loro breve articolo spiegano la loro posizione a seguito della presentazione di Final Cut Pro X. Molti infatti, venendo a conoscenza del fatto che Final Cut Pro X fosse stato interamente riscritto a 64bit hanno subito intuito che i loro software aggiuntivi non sarebbero sicuramente stati compatibili. Red Giant si dichiara molto entusiasta di questa nuova versione di Final Cut Pro X, confermando che stanno conducendo moltissimi stress test sui loro software per esser sicuri di poterli dichiarare pienamente compatibili. Red Giant è confidente che Final Cut Pro X avrà degli aggiornamenti che lo renderanno un ottimo strumento per creare degli ottimi lavori. Pienamente coscienti che tolto un serio competitor come Apple Color, adesso i prodotti di correzione colore della serie Magic Bullet diventeranno leader incontrastati nel mercato dei plugin per FCP. Molto presto infatti verranno introdotti nuovi plugin compatibili per Final Cut Pro X e molti di questi potranno essere scaricati gratis con gli aggiornamenti di Final Cut Pro X. Ma lo staff di Red Giant ci tiene a precisare che i prodotti Red Giant saranno pronti per Final Cut Pro X quando Final Cut Pro X sarà pronto per noi! Forse anche loro si rendono conto che si tratta di un prodotto in parte incompleto o immaturo?
Nattress invece si limita a dare la notizia che i propri plugin non saranno compatibili con questa versione di Final Cut Pro.
Ci sembra di capire che Final Cut Pro X divide l’animo di ogni editors. Non sappiamo se amarlo o odiarlo, eppure è là, pronto, disponibile e timidamente pronto a darci una mano senza voler sostituire aggressivamente il nostro compagno di lavoro Final Cut Pro 7.
Se volessimo riassumere il messaggio lanciato da Apple con questa intervista, siamo sicuramente ad una presa di coscienza di posizione molto chiara. Final Cut Pro X è stato presentato sicuramente completo delle più importanti funzionalità che permettono l’editing dei nostri video in modo sicuramente più professionale di iMovie. Ma al contrario di quanto accadeva precedentemente, Final Cut Pro X sembra essere un software dinamico, che potrà godere di nuove funzionalità ed opzioni ad ogni nuovo aggiornamento. Non si tratta perciò di una release destinata a nascere e morire così, ma che potrà essere di volta in volta ampliata, permettendo agli utilizzatori di non dover nel tempo “migrare” a nuove versioni più costose nel corso del tempo. Si tratta anche in questo caso di una piccola rivoluzione che se verrà applicata a tutti gli altri prodotti Apple potrebbe sicuramente cambiare il modo di pensare ai software e agli acquisti tramite Mac App Store. Oggi Final Cut Pro X propone un set di funzionalità ad un costo decisamente convincente. Chi lo acquisterà domani, potrà godere allo stesso prezzo di un Final Cut Pro X ma con nuove funzionalità, che invece saranno gratuite per tutti coloro che lo avessero già comprato grazie agli aggiornamenti in Mac App Store. Questa scelta di vendita rende Final Cut Pro X non “una versione” , ma la “versione definitiva” del sistema di editing non lineare Apple rivolto ai professionisti. A questo punto per tutti coloro che non sono passati a Final Cut Pro X, conviene aspettare tempi più maturi in cui sia chiaramente dichiarato che le funzioni attualmente presenti nella vecchia versione siano presenti nella nuova?
Inoltre sorge spontaneo immaginarsi cosa potrà accadere se questa nuova modalità di vendita applicazioni verrà estesa a tutti i prodotti presenti in Mac App Store. Si tratta di una scelta che potrebbe essere utilizzata anche con Lion, trasformandolo nell’unico sistema operativo per Mac?
Seppure in tutto il mondo gli editors di Final Cut Pro X si stanno scambiando opinioni nel bene e nel male, in Italia invece sembra tutto molto ovattato. Una o due voci fuori dal coro sembrano aver effettuato questo coraggioso acquisto ed averlo provato qua e là. Ma nessuno sembra essersi fatto un opinione vera su questo software. SlideToMac vi invita a partecipare ad un confronto costruttivo di opinioni su Final Cut Pro X, per sondare come l’utenza italiana sta rispondendo a questa ennesima evoluzione Apple.
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Thanks to David Pogue and Jeffrey Harrel.
Images of courtesy of Apple.com