Microsoft sta combattendo, come tutti, una battaglia legale per difendere le proprietà intellettuali dei suoi prodotti. E’ curiosa però la notizia riportata da Business Insider, secondo la quale il gigante taiwanese HTC paga una quota a Redmond come riconoscimento dei suoi diritti violati per ogni cellulare venduto con sistema Android. E non sarebbe l’unica. La notizia è confermata anche da analisti di Citygroup.
Sembra infatti che Microsoft stia battendo cassa anche ad altri produttori di cellulari, sempre per la stessa ragione, ovvero la violazione di suoi brevetti per ogni apparecchio mobile con sistema operativo derivato da Linux, come Android. Le royalties richieste andrebbero da 7.5 a 12.5 dollari per ogni licenza.
Htc avrebbe concordato con Redmond la quota di “favore” di 5 dollari, in funzione anche di eventuali accordi su nuovi prodotti che potrebbero installare le future versioni di Windows Phone dei prossimi anni.
Per gli esperti del settore i margini di guadagno con cellulari Android è tra il 10 e 15 %, che si riduce ad un 2-3 % per i tablet. Ogni causa persa su diritti di copyright incide pesantemente su questi margini.
Non a caso Steve Ballmer in ottobre aveva dichiarato: “Android ha i suoi costi per licenze e brevetti, e quindi non è per nulla gratis“. Questa frase assume ora il vero senso, perché già si sospettava qualcosa, ma solo oggi diventa conferma conoscendo le quote richieste per quei diritti intellettuali di proprietà Microsoft.
Del resto questo grafico di Citi Investment, riassume le tante cause legali verso le aziende che hanno adottato Android come sistema operativo.
Tutte le cause vengono rivolte direttamente alle aziende che scelgono Android, e mai verso Google, ritenuta forse troppo forte da coinvolgere in prima linea. Evidentemente è più facile ottenere accordi, e relative quote, con le aziende produttrici di cellulari, che intraprendere una battaglia legale con il colosso che sviluppa Android. Tanto più quando queste violazioni di brevetti sono sfruttate, come da Microsoft, per guadagnare soldi facilmente.
Il futuro di Android è sicuramente segnato da altre cause, forse dovute al suo incredibile successo, forse a reali violazioni di brevetti. Però Google non rimarrà a guardare passivamente e, prima o poi, entrerà attivamente a difendere le ragioni e i meriti del suo sistema operativo.
Per ora Microsoft commenta positivamente l’accordo con Htc, sottolineando la sua politica di accordi consensuali piuttosto che intraprendere cause legali. Sta di fatto che ad oggi non è noto nessuno dei brevetti di proprietà Microsoft che Android avrebbe violato. E l’azienda di Redmond non ha rilasciato nessuna informazione ufficiale al riguardo.
La situazione odierna è vantaggiosa per Microsoft, che riceve così altre rendite di posizione, e può prepararsi al meglio allo sbarco (tardivo) su piattaforma tablet.
Rimane davvero bizzarro vedere aziende che installano Android essere obbligate a pagare Microsoft per un sistema sviluppato da Google su piattaforma Linux, ovvero il sistema operativo proveniente da un mondo completamente diverso da Windows.
Fonte: NYT, Cnet, Business Insider