Ad un mese dall’uscita dei nuovi Chromebook, PCWorld ne sottostima il successo

Saranno disponibili in  negozio solo dal 15 giugno i due modelli di Chromebook di cui vi abbiamo raccontato qualche giorno fa. Per l’analista di PCWorld, Tony Bradley, ci sono ben tre motivi che limiteranno pesantemente il successo del progetto di Google.

I tre motivi per i quali il computer Chromebook non avrà il successo sperato sono:

  • culturali
  • funzionali
  • economici

Cultura: il Web ha percorso ormai una lunga strada, ed è entrato nella vita anche degli utenti meno tecnologici, che non possono più rinunciare ad alcune comodità della rete. Google ha intuito queste necessità, e di sicuro non sbaglia quando propone servizi ormai essenziali a tutti su Internet.

È possibile utilizzare infatti Google Docs, ad esempio, per scrivere qualsiasi documento personale o professionale, senza la necessità di acquistare, installare e configurare alcun software sul proprio computer locale.  Si possono memorizzare inoltre file, foto, musica, e il servizio di storage “cloud-based” è ormai una realtà già cominciata. Insomma là fuori c’è davvero tutto quello che serve per sfruttare i servizi che il Web offre.

Google è indubbiamente il numero uno mondiale nell’offerta di queste funzionalità, che non sono più limitate al semplice motore di ricerca, o alla posta elettronica.

Ci sono però molti applicativi che non si possono eseguire solamente sul Web, come alcuni giochi ad esempio, e vivere completamente nella “nuvola” richiede un forte spostamento di mentalità e di abitudini acquisite e consolidate negli anni.

Anche il fatto di essere obbligati a salvare i propri documenti più importanti e sensibili su risorse remote, richiede un gesto di forte fiducia che probabilmente non tutti gli utenti sono disposti a compiere.

Quindi in presenza di connessione dati, gli utenti si troveranno a disporre di molte funzionalità, ma nessun archivio privatissimo locale. E cosa succede in assenza di connessione? Di fatto il Chromebook si riduce ad un elegante fermacarte !

Eppoi se consideriamo la velocità di certe reti telefoniche, sempre congestionate e sotto dimensionate, il portatile motorizzato Chrome OS sarebbe compromesso nelle prestazioni (8 secondi appena per accendersi, e magari molti minuti per aprire un file pdf).

Funzionalità: il Chromebook è abbastanza funzionale nel suo insieme, ma se si pensa di andare appena oltre l’uso prestabilito, ci si accorge di essere di fronte a molti limiti. Ad esempio non sarebbe possibile scegliere un browser differente, o installare applicativi personali, come quelli sviluppati per certe aziende.

Un qualsiasi portatile o netbook può già usufruire di tutte le funzioni offerte dal modello Chromebook, e installare servizi terzi come il cloud sviluppato ad esempio da Amazon.

Il computer con Chrome OS è a tutti gli effetti un computer portatile simile agli altri, nelle caratteristiche hardware, e nelle prestazioni. Nulla di più, nulla di meno.

Va detto però che Google intende, con questo “modello” di computer, liberare letteralmente gli utenti dai classici problemi che affliggono tutti i computer, e che possono essere risolti soltanto da utenti più esperti e tecnici del settore. Con un Chromebook non ci saranno mai problemi di aggiornamenti, o software instabili da ripristinare, eccetera  eccetera…

Prezzo: in pratica l’acquisto di un Chromebook equivale a quello di una televisione che è solo in grado di offrire alcuni canali, anche se ci sono televisori a disposizione per lo stesso prezzo e con tutti i canali possibili e immaginabili.

I Chromebook saranno venduti in America tra i 350 e i 500 dollari. Praticamente su BestBuy, ad esempio, nella stessa fascia di costi si possono trovare 15 portatili.

Per il giornalista di PCWorld, il Chromebook costruito da Samsung o Acer doveva avere un costo tra i 100 e 200 dollari, per  essere veramente concorrenziale e vincente.

E’ difficile insomma che allo stesso prezzo gli utenti decidano di acquistare un prodotto limitato nelle funzioni, ma con le stesse caratteristiche hardware e di costo di molti altri computer classici.

Fonte: PCWorld

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