L’iPhone ha avuto un vero e proprio boom rispetto l’anno precedente, con un incremento del 113% sul 2010, e un totale di 18.65 milioni di cellulari venduti. Anche i computer della mela hanno fatto un balzo positivo del 28% rispetto l’anno precedente, con ben 3.76 milioni di Mac venduti. Si registra un rallentamento delle vendite degli iPod, con un calo del 17% e un totale di 9.02 milioni di lettori musicali venduti. Gli iPad venduti invece sono stati 4.69 milioni, dato ritenuto sotto le attese dagli esperti, che avevano previsto vendite della tavoletta elettronica di almeno 6 milioni di unità. E intanto è atteso negli Apple Store il consumatore che abbatterà la soglia del primo miliardo di clienti.
Sicuramente l’attesa dell’uscita del nuovo modello del tablet Apple ha frenato le vendite del primo già alla fine del 2010 e ulteriormente all’inizio di quest’anno. Insomma gli utenti hanno preferito aspettare il modello nuovo, senza accontentarsi del vecchio, accettando quindi con pazienza i tempi di uscita e consegna del modello 2.
Le interminabili e chilometriche code che si sono viste l’11 marzo negli Apple Store americani, avevano fatto credere che le vendite sarebbero state superiori di molto rispetto al primo modello iPad.
Gli analisti credono che la causa sia anche nella produzione troppa lenta e conseguente consegna di 4 settimane dalla data di prenotazione della tavoletta. Si aggiungono anche cause legate al terremoto in Giappone, di cui si è detto fin da subito. Quelle voci che parevano essere solo infondate sui problemi di consegna di vari componenti elettronici prodotti in Giappone, forse si stanno mostrando proprio attendibili. Inoltre Apple non contabilizza i prodotti già venduti ma ancora non consegnati.
Peter Oppenheimer di Apple ha definito le vendite di iPad “incoraggianti”, aggiungendo che sono stati venduti tutti gli iPad che la Apple è riuscita a produrre in questo trimestre.
Lo stesso Ceo facente funzione, Tim Cook, ha invece dichiarato che le vendite sono state addirittura “sbalorditive”, e si è creato quindi un pesante accumulo di ordinativi.
Le vendite internazionali rappresentano il 59% dell’intero fatturato di Cupertino.
Fonte: AP