SSD Thunderbolt 3: l’upgrade (fai da te) per la massima velocità di storage su Mac

La soluzione per potenziare ed espandere ogni Mac con porta Thunderbolt 3.

Lo spazio di archiviazione del tuo Mac è terminato? Vuoi un disco aggiuntivo sul quale lavorare a piena velocità? Ecco come una SSD Thunderbolt 3 può risolvere il problema.

macbook pro

La velocità delle memorie SSD ormai è un punto chiave da tenere in considerazione, soprattutto per chi lavora con file di grandi dimensioni, ad esempio video ed immagini. Ti racconto di seguito la mia esperienza con i prodotti scelti e con i dati di uso reali alla mano.

Perché un’unità SSD esterna?

Quando si acquista un nuovo Mac spesso si sostiene una spesa non indifferente e gli upgrade di SSD passano in secondo piano in confronto a RAM, GPU e CPU. Ancora, i tagli di memoria predefiniti spesso non bastano per le esigenze più spinte e molti utenti non aspettano settimane per configurarne uno ad hoc. Questo porta quindi ad una certa omogeneità anche nel mercato dell’usato, nel quale è difficile trovare Mac con più di 1TB di SSD.

E quando, di recente, ho iniziato a sentire stretto il mio MacBook Pro con 1TB di SSD ho iniziato a pensare anche a tutti i possessori di Mac con tagli di storage più piccoli (256GB e 512GB) o con soluzioni con disco meccanico o Fusion Drive che certo non sono eccellenti in termini di performance.

Ho cercato tante soluzioni diverse ma poi ho trovato un compromesso perfetto tra velocità, ingombri e compatibilità. Chiariamoci subito, queste soluzioni funzionano solo se hai effettivamente una porta Thunderbolt 3 sul tuo Mac. Ecco una lista dei Mac compatibili:

  • Macbook Pro introdotti nel 2016 o versioni successive
  • MacBook Air introdotti nel 2018 o modelli successivi
  • iMac introdotti nel 2017 o versioni successive
  • iMac Pro (tutti i modelli)
  • Mac mini introdotti nel 2018
  • Mac Pro introdotti nel 2019

Un modo semplice per riconoscerli è trovare la porta Thunderbolt 3 sulla scocca, porta che è praticamente la stessa dello standard USB-C. Difatti, le precedenti versioni di Thunderbolt usavano un connettore differente.

Hai un Mac compatibile? Passiamo al prossimo punto!

Memoria NVMe 2280 e box Thunderbolt 3, il gioco è fatto!

Per espandere lo spazio su Mac e avere performance simili se non superiori a quelle dei dischi interni, una delle soluzioni più efficienti e compatte si chiama memoria di tipo NVMe 2280 + Box Thunderbolt 3. Si tratta quindi di componenti davvero molto compatti, capaci di fornire performance invidiabili sia in ambito desktop sia in mobilità, ad esempio con un MacBook Air o Pro.

Usare una memoria SSD esterna ha diversi lati positivi e ben poche criticità; te le sintetizzo di seguito:

PRO

  • Storage indipendente: tutti i dati restano al sicuro anche in caso di problemi con il Mac
  • Portabilità estrema: il disco SSD può essere trasportato (nel suo box) anche semplicemente in tasca
  • Compatibilità: il disco SSD è compatibile con tutti i Mac Thunderbolt 3 ed è ottimo per lavorare su più computer sfruttando gli stessi progetti
  • Scalabilità: quando serve un disco più grande basta semplicemente smontare dal box quello precedente e aggiungerne uno nuovo, a differenza dei dischi interni che non possono essere sostituiti
  • Velocità: velocità pari o addirittura superiori a quelle registrate dai dischi interni dei Mac (tutto a discrezione del modello utilizzato e delle sue condizioni di salute)

CONTRO

  • Storage esterno: chi preferisce non portare con sé accessori o cavetti potrebbe preferire un disco interno più ampio
  • Furto/Perdita: un disco SSD di queste dimensioni può essere perso o rubato molto più facilmente rispetto ad un intero Mac (consigliamo di abilitare una cifratura del disco per la sicurezza dei dati al suo interno)
  • FileVault: non è possibile usare il sistema di cifratura FileVault (o il chip T2 dei più recenti Mac) per proteggere un disco esterno, sebbene resti disponibile la crittografia tramite l’app di Utility Disco fino a 256-bit AES

Detto questo, alla fine possiamo sicuramente tralasciare i “contro” nella maggior parte dei casi e concentrarci sui “pro”, anche perchè se uno dei “contro” ti dovesse sembrare insormontabile in base alle tue specifiche esigenze, allora non ci saranno test o speed test che tengano.

I box di connessione con il Mac devono essere certificati Thunderbolt 3 per lavorare al meglio e poter raggiungere la massima velocità disponibile che, teoricamente, sarebbe di 40Gbps (all’incirca 5000MB/s). Poi nella realtà le cose sono spesso differenti ma i risultati finali sono decisamente strabilianti, te lo dico già ora.

La scelta del box deve essere fatta in termini di connettività PCIe e di raffreddamento passivo. Come prima cosa è giusto distinguere i box PCIe 3.0 da quelli PCIe 4.0, non ancora disponibili (non ne ho trovato ancora nemmeno uno), in quanto le performance sarebbero nettamente differenti. I costi per il modello più performante, però, si faranno – probabilmente – ancora più intensi e se le unità SSD non dovessero supportare questo standard così performante – ce ne sono poche sul mercato già pronte – allora un box del genere non servirebbe a nulla.

Poi bisogna comprendere che per ottenere le massime performance disponibili serve necessariamente un box con un ottimo sistema di dissipazione del calore. Se l’unità si riscalda troppo, infatti, noteremo un grande calo prestazionale. Ma dato che non abbiamo ventole da poter usare, il punto chiave sta nell’identificare il miglior dissipatore passivo possibile.

Bisogna entrare nell’ottica dell’investimento e capire se e quanto margine vogliamo mantenere su futuri upgrade così da ponderare bene la spesa odierna.

La mia configurazione

Nel mio caso sono partito da una valutazione: la velocità del disco SSD (anche se poi disco non è) interno del mio MacBook Pro e ho fatto una serie di valutazioni a riguardo. Alla fine ho deciso di usare il disco interno del Mac come disco di avvio e come disco sul quale risiedono tutti i software, anche per una questione di sicurezza, e di usare il nuovo disco SSD per lavorare sui progetti più complessi che richiedono molto più spazio di quello lasciato libero sul Mac al netto di OS e software.

I valori di speed test del disco interno del mio MacBook Pro sono i seguenti (calcolati con BlackMagic Disk Speed Test e un file di 5GB):

  • Scrittura 1764.6 MB/s
  • Lettura 2559.5 MB/s
SSD Interna MacBook Pro 15 2019
SSD Interno MacBook Pro 15″ 2019

Ho quindi scelto un disco che fosse almeno pari a quello presente nel mio MacBook Pro ma sufficientemente potente da poter anche superarlo nei casi d’uso più intensi. Quindi ho acquistato il Sabrent SSD Rocket da 1TB NVMe PCIe 3.0 e un Box Thunderbolt 3 di Yottamaster in alluminio con una validissima dissipazione del calore.

I valori di speed test del disco Sabrent collegato al mio MacBook Pro tramite interfaccia Thunderbolt 3 PCIe 3.0 sono i seguenti (calcolati con BlackMagic Disk Speed Test e un file di 5GB):

  • Scrittura 2077.8 MB/s
  • Lettura 2264.4 MB/s
SSD Thunderbolt 3
Sabrent SSD Rocket da 1TB NVMe PCIe 3.0 + Box Thunderbolt 3 di Yottamaster

Conclusioni

Come possiamo vedere dai test, la velocità di scrittura è aumentata mentre quella di lettura si è abbassata. In questo modo, però, il mio MacBook Pro ha a disposizione 1TB in più per lavorare senza problemi su tutti i progetti e i file. Difatti, testandolo con Final Cut Pro X, Adobe Lightroom e DaVinci Resolve, le performance sono elevatissime e pienamente paragonabili a quelle del disco interno.

Se non consideriamo FileVault e il chip T2 di Apple, sulla carta, un disco del genere può anche sostituire totalmente il disco d’avvio interno, quindi le potenzialità sono davvero tante.

Certo, ci sono dischi ancora più potenti di questi ma superare di molto le performance del disco interno non sempre ripaga. Se c’è poco budget in più il consiglio è di valutare con attenzione, soprattutto il Box Thunderbolt 3.

Il setup che abbiamo visto è costato meno di 300€ e il suo prezzo va messo in relazione a tre specifiche variabili: il prezzo dell’upgrade su disco interno di Apple in fase di configurazione, la provenienza del Mac e l’investimento futuro. Per fare un rapido raffronto: 1TB di SSD in più su un MacBook Pro da 16″ costa 460€.

In conclusione possiamo quindi suddividere i casi:

  • Se abbiamo un Mac usato oppure abbiamo solo ora l’esigenza di un disco più grande su un Mac già in nostro possesso, il vantaggio è indiscusso anche perchè non ci sono opzioni alternative allo storage esterno.
  • Se invece stiamo acquistando un nuovo Mac e possiamo permetterci un upgrade già in fase di configurazione (e magari non mesi o anni dopo l’acquisto) allora bisogna valutare i prezzi proposti da Apple per i vari computer a disposizione e capire se ha più senso un disco interno oppure esterno in base agli utilizzi individuali.

Potete dare anche un’occhiata ad alcune offerte Black Friday dedicate a queste tipologie di prodotti, pienamente scalabili e adattabili anche per il futuro, così da valutare anche costi, performance e tagli di memoria.

Questa chiaramente è una valutazione fatta su base personale e non è da intendersi in senso assoluto. Verificate sempre le vostre esigenze e i risultati ottenuti in autonomia. Magari fateci sapere nei commenti cosa ne pensate e se può essere una soluzione valida per ridare vita ad un Mac Thunderbolt 3 che necessita di più storage.

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