Durante la WWDC 2020 Apple ha annunciato l’inizio della transizione verso ARM su Mac, rilasciando poco dopo un Developer Transition Kit per gli sviluppatori, ovvero un Mac Mini con chip A12Z. Oggi sono emersi nuovi dettagli e benchmark sulla futura piattaforma Apple Silicon.
I primi benchmark che vi abbiamo proposto subito dopo l’arrivo della prime unità di questo speciale Mac Mini erano stati realizzati utilizzando la piattaforma di virtualizzazione Apple Rosetta 2 che, sebbene sia notevolmente migliorata, va comunque a ridurre le prestazioni reali della macchina.
Oggi sono trapelati nuovi benchmark che mostrano il Developer Transition Kit che esegue Geekbench 5 Pro, ma questa volta in modo nativo, il che significa che le prestazioni non dovrebbero essere influenzate dalla virtualizzazione. I risultati ottenuti mostrano un punteggio single-core di 1098 e un punteggio multi-core di 4555, di gran lunga superiore ai primi benchmark ottenuti sotto virtualizzazione.
Grazie allo sviluppatore Steve Troughton-Smith, possiamo anche mostrarvi come funzioneranno le app iOS e iPadOS sui Mac con a bordo il chip Apple Silicon. Smith spiega che vengono applicate una serie di funzioni di compatibilità alle app iOS in modo che possano funzionare senza dover effettuare modifiche su macOS.
In questo modo, le app per iPhone e iPad hanno “più probabilità di funzionare” senza alcun lavoro da parte dei relativi sviluppatori, infatti bisognerà semplicemente spuntare la casella di controller del Mac senza fare altre ottimizzazioni.
Ovviamente, questa è solo una base da cui partire, infatti le ottimizzazioni e le modifiche possono comunque essere effettuate per migliorare comportamento e prestazioni delle app.
Per maggiori informazioni a riguardo potete seguire la discussione dello sviluppatore su Twitter.