Con il rilascio di macOS High Sierra, Apple ha iniziato a raccogliere i dati dal browser Safari utilizzando la tecnologia della privacy differenziale.
Sfruttando questa tecnologia, Apple riesce ad ottenere informazioni sulle abitudini di navigazione degli utenti in modo anonimo, con lo scopo di identificare siti web che hanno problemi o che richiedono una quantità eccessiva di memoria.
E’ la prima volta che Apple utiliza la privacy differenziale su Safari, dopo l’esordio di questa tecnologia su iOS 10. Sfruttando questo sistema, Apple individua in modo anonimo i siti che bloccano o rallentano Safari.
Anche per questo motivo, Apple ha aggiornato le linee guida sulla privacy per avvisare gli utenti di questa novità. Se ora si accetta di inviare le informazioni di diagnosi ad Apple, l’azienda può raccogliere questi dati:
- App o problemi di sistema che provocano crash, blocchi e kernel panic
- Informazioni sugli eventi di sistema che accadono sul Mac (ad esempio se la modalità standby si attiva e disattiva in modo corretto)
- Informazioni sull’utilizzo di software, hardware e servizi di terze parti.
La Differential Privacy è una scienza statistica che cerca di imparare il più possibile su un gruppo, e il meno possibile sui singoli individui che ne fanno parte. Con la privacy differenziale, Apple può raccogliere e memorizzare i dati dei propri utenti in un formato che gli permette di avere informazioni su ciò che le persone fanno, su come lo fanno e su cosa vogliono. Ma Apple non può conoscere informazioni su un singolo individuo. E nessuno, nè hacker nè agenzie governative, sarebbe mai in grado di farlo sul software Apple.
Tramite un apposito algoritmo, Apple raccoglie i dati in gruppi e utilizza queste informazioni statistiche per migliorare il proprio software, senza però sapere mai nulla sui singoli utenti. Si tratta di una scienza conosciuta, che rende matematicamente impossibile accedere ai dati dei singoli utenti.