Parlare in modo pessimistico di Apple sembra essere diventata una moda nell’ultimo periodo. Moda che, a quanto pare, è destinata a passare esattamente così come è arrivata, anche perché i risultati finanziarti dell’ultimo trimestre hanno stupito le aspettative di tutti, specialmente di chi vedeva nella casa di Cupertino un’azienda ormai in fase calante, destinata a far segnare il primo insuccesso trimestrale da anni. Così non è stato.
Nella giornata di ieri abbiamo seguito con interesse, come probabilmente molti di voi, i risultati finanziari del secondo trimestre 2013 riportati da Apple. Ancora una volta, nonostante le aspettative non proprio rosee, l’azienda di Cupertino ha fatto registrare un trimestre da record con un totale di incassi pari a 43.6 miliardi di dollari, 37.4 milioni di iPhone venduti e 19.5 milioni di iPad venduti (incredibile l’impennata di questi ultimi rispetto al secondo trimestre del 2012). A registrare una lieve flessione sono stati solo i Mac, che comunque si sono mantenuti sugli standard di vendita dello stesso periodo dell’anno riferito, però, al 2012. Dati non solo positivi ma anche, appunto, sorprendenti visto il pessimismo che regnava negli ultimi giorni su di Apple e soprattutto sulla figura di Tim Cook, CEO dell’azienda. Pessimismo del tutto ingiustificato, stando a ciò che ci raccontano, ancora una volta, i numeri.
Apple è sempre Apple. Apple è sempre una delle aziende con più profitti al mondo e una delle più influenti al mondo. I suoi prodotti continuano a piacere e sono richiesti oggi come mai lo sono stati in passato, nonostante il momento economico difficile (due terzi dei ricavi di Apple in questo trimestre vengono proprio dalle vendite di prodotti Apple al di fuori degli Stati Uniti, quindi soprattutto dall’Europa e dall’Asia). I prodotti Apple piacciono e soddisfano (come ricordava Tim Cook, iPhone e iPad hanno ricevuto per l’ennesimo anno di fila il titolo di dispositivi con la migliore soddisfazione del cliente, ovviamente all’interno delle specifiche categorie di appartenenza).
Ovviamente la concorrenza è cresciuta (è parecchio cresciuta in realtà) ed Apple sta iniziando a prendere le contromisure necessarie; i dispositivi Android piacciono e sono ora competitivi su tutti i fronti (prima lo erano solo sul versante del software, adesso, con prodotti come l’HTC One, lo sono anche dal punto di vista dei materiali e del design) ma l’iPhone non è da meno, anzi, le vendite fatte registrare dalla gamma Apple (che comprende l’iPhone 5, l’iPhone 4S e l’iPhone 4) sono ancora una volta da record, anche grazie alla scelta di proporre l’ultimo dispositivo ad un prezzo ancor più accessibile nei mercati emergenti. Sul fronte dei tablet, l’iPad regna in modo tranquillo: l’aumento delle vendite a marzo, rispetto allo stesso trimestre del 2012, è stato esponenziale (buona parte del merito è dell’iPad mini?). Sul fronte dei Mac, infine, Apple è l’unica azienda nel settore dei computer a mantenere dei risultati positivi – seppur non all’altezza di quelli precedenti – mentre tutti gli altri stanno lentamente (ma costantemente) perdendo terreno. I prodotti Apple non sono più innovativi come una volta? Può darsi, ma vendono benissimo e soddisfano il cliente. E forse questo conta di più di una finta innovazione che qualcuno vede nell’introduzione di display sempre più grandi sugli smartphone (c’è chi vende un “phablet” da 8 pollici…) o di funzioni carine ma oggettivamente poco utili introdotte negli ultimi mesi.
Quindi, parlando di numeri e di dati (concreti), Apple è sempre al top, e in alcuni casi non è mai stata così in alto. Certo, le azioni non stanno andando benissimo ultimamente, ma già dopo l’evento di ieri si è registrata una bella salita del valore del titolo. E poi, esattamente come Steve Jobs, anche Tim Cook ha dichiarato di non essere preoccupato da questo aspetto: se Apple resterà concentrata nel creare dei prodotti innovativi o semplicemente appetibili per l’utenza, il resto verrà da se. E per il momento Apple sta facendo esattamente questo. Le azioni sono un problema, l’ha detto anche Cook, ma il calo registrato negli ultimi mesi (vertiginoso, bisogna dirlo) non è sintomo di un’azienda in crisi e “destinata a fallire nei prossimi anni” come qualcuno ama affermare senza troppe competenze in materia.
I prossimi mesi, specialmente quelli che saluteranno il 2013 e daranno il benvenuto al nuovo anno, potrebbero essere i più importanti degli ultimi cinque anni per Apple. Vi abbiamo già parlato di cosa bolle in pentola tra revisioni hardware (ma anche software) di prodotti già in commercio – nuovo iPhone, nuovi iPad e iPad mini, nuovi Mac e nuova serie iPod, oltre ad iOS 7 e alla nuova versione di OS X – e new entry d’eccellenza – come l’ormai quasi scontato iPhone economico, l’iWatch e la iTV. Novità non da poco per il mercato ma soprattutto per Apple che, oggi come mai, ha bisogno di non deludere le aspettative dei propri clienti o, ancor di più, degli utenti più affezionati. E siamo sicuri che non lo farà.