Nonostante sui piccoli schermi la terza dimensione non sembra aver fatto breccia nel cuore degli utenti, la compagnia olandese osa e alla risoluzione estrema dei Retina aggiunge una dimensione che… mancava?
Quella che sembrava essere la nuova esperienza “behind a screen”, la riproduzione tridimensionale, si è rivelata, dati di vendita alla mano e trend corrente (tablet e risoluzioni video estreme), la classica meteora che dopo aver illuminato il firmamento informatico, permesso ai produttori di notebook di sfornare linee ad-hoc, accessori annessi e connessi e agli sviluppatori di videogiochi di riproporre in salsa 3D franchise spremuti fino al midollo, ha lasciato dietro di sé una scia di dubbi e perplessità inimmaginabili. Le motivazioni alla base di quello che potremmo definire un flop sono numerose a cominciare dalla bassa resa del 3D su display di piccole dimensioni, i “mal di testa” o le segnalazioni di “nausea”/”epilessia” per la sensibilità degli utilizzatori (anche se francamente gran parte di tali casi sarebbero stati facilmente evitabili con pause), la frammentazione delle tecnologie per l’implementazione del 3D, nonché i problemi di luminosità, refresh e la maggiore potenza di calcolo necessaria per l’elaborazione laddove la terza dimensione fosse demandata al rendering e non resa tramite filtri sul display.
Abbiamo condensato in una manciata di periodi un’era che ci auguriamo possa tornare e affermarsi forte del bagaglio di feedback raccolti con questa prima sperimentazione ma se gli utenti di PC hanno mostrato un vivo interesse nei riguardi del 3D i fan della Mela hanno puntato su altro e difatti Apple almeno su notebook e tablet (per l’iTV vedremo…) ha totalmente ignorato questa parentesi proponendo invece prodotti caratterizzati da risoluzioni video estreme (e segnando nuovamente il “vero corso” come testimoniato dalla corsa ai “punti per pollice” ora in auge).
A introdurre per la prima volta su un notebook Apple, il MacBook Pro Retina Display, il 3D, è stata Philips, durante l’FPD di Yokohama, grazie all’utilizzo di un rivestimento trasparente basato sul principio della stampa lenticolare, tecnologia che permette di ottenere immagini in grado di rendere l’illusione della terza dimensione.
La tecnologia non è nuova ma il progresso tecnologico ha permesso di applicarla utilizzando uno strato di soli 3mm pur con tutte le limitazioni dell’angolo di visione, di soli 12o°, di gran lunga inferiore ai 178° garantiti dal display Apple. Al momento, esercizio di stile a parte, ed effetto “wow” anche, pur entro i limiti di visione, il colosso olandese non ha fornito ulteriori dettagli sull’eventuale commercializzazione ma a nostro avviso si tratta di un accessorio che ha troppe ombre per una diffusione di massa.
[ Segnalato da Macity ]