Secondo la Fair Labor Association (FLA), Foxconn avrebbe notevolmente migliorato le condizioni di lavoro nei suoi stabilimenti.
I sopralluoghi della FLA sono stati effettuati nei mesi di giugno e luglio e le condizioni di lavoro sono apparse nettamente migliori rispetto all’ultimo riscontro effettuato qualche mese fa. Come sappiamo, dopo le polemiche emerse soprattutto agli inizi del 2011, Apple ha pressato molto affinchè la Foxconn migliorasse le condizioni di lavoro all’interno dei propri stabilimenti e, a quanto pare, i primi risultati non stanno tardando ad arrivare: le misure più urgenti sono state già prese e gli studenti non sono più costretti a seguire stancanti tirocini obbligatori in catena di montaggio.
Ecco quanto scritto dalla FLA:
Le nostre verifiche mostrano che i cambiamenti necessari – compresi quelli per la salute e la sicurezza – sono stati intrapresi. Siamo soddisfatti che Apple abbia fatto quando dovuto per responsabilizzare Foxconn e costringerla ad accettare il piano d’azioni, compresa la volontà di riformare il programma di tirocini. Al termine della nostra ispezione iniziale a marzo, la Foxconn avevo promesso di assicurarsi che i tirocinanti non facessero straordinari, che il lavoro avesse una connessione più diretta con il proprio campo di studi e soprattutto che fosse possibile scegliere se e quando terminare l’apprendistato.
La Foxconn si è anche impegnata ad abbassare la durata dei turni a 40 ore settimanali a parità di stipendio, con un massimo di 9 ore di straordinario nel 2013. Al momento si è arrivati a 60 ore di lavoro compresi gli straordinari, ma nei prossimi mesi la situazione dovrebbe migliorare:
La verifica ha confermato che Apple e Foxconn sono in anticipo sulla scaletta di interventi per migliorare le condizioni di lavoro. I progressi di Apple e Foxconn da marzo, assieme alle azioni supplementari pianificate fino a luglio 2013, creeranno una roadmap per tutti i produttori cinesi dell’industria tech.
Anche la human Rights First ha notato diversi miglioramenti, anche se richiede ad Apple una maggiore pressione sugli altri partner asiatici:
Foxconn ha completato quasi l’80% delle richieste avanzate a marzo dala FLA. Sono in anticipo sulla tabella di marcia per assicurare la salute e il benessere degli impiegati Foxconn, ed elevare così le condizioni di lavoro all’interno della società agli standard minimi dei diritti umani di base. Ci vorrà tempo. Per ora, Apple deve continuare a intraprendere i passi necessari per assicurarsi che tutti i lavoratori della propria catena dell’approvvigionamento abbiano accesso ai medesimi standard.
Il rapporto completo della FLA può essere letto qui.