Con i primi Mac M1 ormai disponibili per tutti gli utenti, i dirigenti Apple Greg Joswiak, Johny Srouji e Craig Federighi hanno commentato queste ultime novità in un’intervista rilasciata a Om Malik.
Joswiak, vicepresidente senior marketing di Apple, ha parlato di come Steve Jobs spingeva Apple a “creare l’intero ecosistema“.
Steve diceva che dovevamo creare l’intero “widget”. Abbiamo creato l’intero widget per tutti i nostri prodotti, dall’iPhone, agli iPad, all’orologio. Questo è stato l’elemento finale per creare l’intero widget anche su Mac.
Craig Federighi, vicepresidente senior per l’ingegneria software in Apple, ha spiegato che i primi MacBook Air, MacBook Pro e Mac mini M1 sono superiori “in qualsiasi ambito” alle macchine che sostituiscono. Ha anche aggiunto che coloro che desiderano che altri Mac vengano aggiornati con Apple Silicon dovrebbero sapere che il loro giorno arriverà:
Sembra che alcune persone che non acquistato i Mac appena aggiornati non vedano l’ora che Apple Silicon arrivi sulle macchine che utilizzano oggi. Posso dire che presto verrà il loro giorno. Ma per ora, tutti i Mac M1 che abbiamo rilasciato sono superiori in tutto a quelli che hanno sostituito.
“Tempi? Ci vorranno un paio d’anni, poiché non si tratta di una transizione dall’oggi al domani”, ha aggiunto Joswiak. “Abbiamo fatto queste importanti transizioni con grande successo in passato.”
Srouji, vicepresidente senior delle tecnologie hardware di Apple, ha aggiunto che creare internamente i processori per Mac offre ad Apple un controllo molto maggiore sul futuro:
Credo che il modello Apple sia unico e sia il miglior modello in assoluto. Stiamo sviluppando un processore personalizzato che si adatta perfettamente al prodotto e al modo in cui il software lo utilizzerà. Quando progettiamo i nostri chip, e lo facciamo con tre o quattro anni di anticipo rispetto al suo rilascio, Craig e io amiamo sederci nella stessa stanza a definire ciò che vogliamo offrire, e poi lavoriamo insieme integrando software e hardware. Questo non puoi farlo con Intel o AMD o c0n chiunque altro.
Federighi ha fatto eco a queste affermazioni:
Essere in grado di definire insieme il chip giusto per costruire il computer che vogliamo costruire e poi produrre quel chip su larga scala è una cosa davvero profonda, anche grazie alla simbiosi tra hardware e software. Entrambe le squadre lavorano guardando a tre anni nel futuro per vedere come saranno i sistemi di domani. Quindi costruiscono software e hardware per quel futuro.
L’intervista completa merita una lettura ed è disponibile qui.