Come ampiamente annunciato nei giorni scorsi, il CEO di Apple Tim Cook ha accompagnato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump in una visita agli stabilimenti Apple di Austin, in Texas, lì dove è iniziata la produzione del nuovo Mac Pro. Insieme al presidente erano presenti anche la figlia Ivanka Trump e altri membri dell’amministrazione. Non sono però mancate le critiche.
Prima della sua visita alle strutture dove si produce il Mac Pro, Cook ha avuto il tempo di visitare il negozio Apple al centro commerciale Domain Northside di Austin. Cook si è quindi diretto allo stabilimento Apple Flextronics, dove il Mac Pro viene assemblato dal 2013. Cook e Trump hanno visitato insieme la struttura e al presidente è stata regalata una piastrina gigante con la scritta “Mac Pro – Designed by Apple in California – Assembled in USA“. Va segnalato che, salvo sorprese, i Mac Pro prodotti ad Austin saranno spediti solo negli Stati Uniti, mentre i modelli per il resto del mondo saranno probabilmente prodotti in Cina.
Dopo il tour, Cook e Trump hanno tenuto una piccola conferenza stampa, dove il CEO di Apple ha ringraziato il presidente e la sua amministrazione per il loro lavoro nel “portarci così lontano“:
Vorrei ringraziare tutti per essere venuti qui con noi. In particolare, vorrei ringraziare il presidente Trump, il segretario Mnuchin e Ivanka e gli altri membri dell’amministrazione. Sono grato per il loro supporto nel portarci così lontano. Non sarebbe stato possibile senza di loro. Quello che vedi qui, Mac Pro, è 15.000 volte più potente del Mac originale e può eseguire 56 trilioni di attività al secondo. È assolutamente fantastico. Non potremmo essere più orgogliosi del prodotto. È un esempio di design americano, manifattura americana e ingegneria americana.
La visita arriva a poche ore dall’annuncio di Apple della prossima apertura di un nuovo campus ad Austin:
Questa mattina abbiamo anche annunciato un investimento pionieristico di 1 miliardo di dollari. Consideriamo Austin un luogo chiave per il futuro della nostra azienda. È il secondo sito più grande del mondo per noi vicino alla nostra base di partenza a Cupertino. Spero che arrivino più investimenti.
Durante la visita, i dipendenti della catena di montaggio hanno mostrato a Donald Trump la confezione del nuovo Mac Pro, il cui rilascio è previsto per metà dicembre. La confezione è divisa in due sezioni che sembrano fissate da una cinghia di stoffa. Le maniglie nella parte superiore della scatola offrono un facile accesso alla sezione inferiore. All’interno, il Mac Pro è protetto dall’imballaggio in carta stampata con marchio Apple, che in questo caso si mostra in una “struttura a onde a nido d’ape” per l’assorbimento degli urti. A giudicare dalle foto, le ruote verranno preinstallate sui modelli configurati con questo accessorio.
Infine, con una piccola “spinta” da parte di Trump, Cook ha affermato di ritenere che l’economia americana sia “la più forte al mondo in questo momento“. Queste le parole di Donald Trump: “Tim mi disse che stava iniziando questo enorme nuovo sviluppo anche in Texas. Ma mi ha anche detto qualcosa sull’economia americana, perché lui lavora in tutto il mondo. Direi che non c’è nessuno al mondo più di Apple. Cosa diresti della nostra economia rispetto a tutti gli altri?“. E ancora: “Tim Cook è una persona che rispetto molto, un grande leader, un grande uomo d’affari“.
Trump ha anche detto che sta “esaminando” l’esenzione di Apple dal round dei dazi cinesi cinesi del prossimo mese che potrebbero portare ad una imposta del 15% su diversi dispositivi importati dall’azienda negli USA: “Dobbiamo trattare Apple su una base in qualche modo simile a quella con cui trattiamo Samsung. Il problema che abbiamo è che c’è anche Samsung. È un’ottima compagnia ma è un concorrente di Apple, e non è giusto dare ad Apple un trattamento di favore, perché abbiamo un accordo commerciale con la Corea e dobbiamo trattare Apple su una base in qualche modo simile a quella in cui trattiamo Samsung“, ha affermato il presidente, che poi ha aggiunto: “La parte interessante è che Cook non deve preoccuparsi delle tariffe, perché quando costruisci negli Stati Uniti non devi preoccuparti delle tariffe. In un certo senso aiuta le persone a fare una decisione di investire nella nostra economia”.
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— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 21 novembre 2019
Prima e durante la visita di questo pomeriggio, ci sono state proteste vicino al quartier generale di Austin, compresi alcuni che criticavano sia Apple che Trump. Tra questi c’era Alex Jones, diventato un aspro oppositore di Apple da quando l’azienda ha rimosso gli show di Infowars dalla piattaforma Podcast.
Inoltre, dopo la visita, il New York Times ha bacchettato Tim Cook per non aver corretto Trump in più di un’occasione: “Si è trattato di un classico evento pubblicitario e politico per il presidente Trump, che ha più volte detto che quello di Austin è un nuovo stabilimento aperto grazie alle sue politiche a favore delle aziende americane. Peccato che quello stabilimento sia stato aperto molti anni fa e abbia già prodotto il Mac Pro 2013. Tim Cook non lo ha mai corretto”. E ancora: “Mostrandosi al fianco di Trump in uno stabilimento Apple e in una foto di scena dà per implicito il supporto per Trump e la sua rielezione. Questa non era una promozione per il Mac Pro o il suo impianto di assemblaggio. Era una promozione per Trump. Questo video fa sembrare che le politiche commerciali di Trump siano state buone per Apple e che Tim Cook sostenga Trump. Un momento basso nella storia orgogliosa di Apple, e un momento tristemente iconico per Tim Cook. Spero che ne valga la pena”.