Dal 13 giugno cambiano le modalità di acquisto online

Scopriamo quali sono tutte le novità per gli acquisti online e a distanza che entreranno in vigore dal 13 giugno.

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Tra le nuove regole, quelle che interessano da vicino gli utenti sono diverse. In primis, ora chi acquista qualcosa online ha più tempo per restituire la merce se non soddisfatto: dal momento in cui si riceve l’oggetto acquistato, il consumatore ha 14 giorni (e non più 10) per poterlo restituire. Inoltre, una volta comunicata la volontà di voler restituire la merce, l’utente ha altri 14 giorni per poterla spedire, e in questi 14 giorni dedicati alla spedizione, il negoziante ha l’obbligo di restituire la somma ricevuta. Quest’ultimo passaggio ha suscitato qualche critica da parte dei negozianti, obbligati a restituire una somma di denaro ancor prima di aver ricevuto la merce spedita dall’acquirente. Nel caso in cui il consumatore non riceva tutte le informazioni disponibili su questa modalità, il periodo per esercitare il diritto di recesso si estenderà automaticamente fino a 3 mesi.

Il negoziante è anche obbligato ad informare l’utente in modo chiaro e preciso su tutte le spese da sostenere in caso di restituzione della merce, perchè in caso contrario le spese saranno a carico di chi ha venduto la merce. Inoltre, in fase pre-contrattuale è richiesta la massima trasparenza con riferimento alla descrizione dei beni e servizi, all’identità del venditore e al prezzo del bene. Devono essere chiaramente indicate tutte le voci di spesa e anche le imposte, oltre alle diverse modalità di pagamento. Tutte informazione che se dovessero mancare darebbero un potere immediato di rivalsa al consumatore.

Cambiano anche le regole per i contratti a distanza, quindi tutte le vendite fatte fuori dai locali commerciali. In questi casi (vendita per telefono o per catalogo), il contratto si finalizza solo con una conferma contrattuale dell’acquirente. Prima di spedire un prodotto o abilitare un servizio, il venditore deve mandare un contratto in forma cartacea da far firmare al cliente. Solo allora la vendita potrà intendersi valida a tutti gli effetti. Anche in questo caso c’è un forte rischio, quello di far morire tutte le vendite a distanza, a meno che non vengano subito introdotte forme di registrazione digitale certificata o di firma elettronica.

I venditori che non rispettano tali norme potranno andare in contro ad una sanzione che va da un minimo di 5.000€ ad un massimo di 5 milioni di euro.

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