La stratosferica risoluzione dei nuovi MacBook Pro potrebbe aprire un nuovo fronte nel modo di presentare i contenuti sul Web e l’entusiasmo manifestato dai Web Designer è ben piu’ di un auspicio.
Ora che il sogno di avere il Retina Display anche sui nostri Mac si è realizzato nasce spontanea una domanda… cui prodest? Al di là dell’evidente miglioramento che si possa ottenere con contenuti nei quali è ben visibile la maggior definizione, nell’esperienza d’uso giornaliera, in particolare nella navigazione sul Web, in che modo la maggior definizione dovrebbe migliorare (e tale) o cambiare il nostro modo di fruire di tali contenuti?
L’interrogativo è alla base di un articolo pubblicato su The Next Web, in cui, paradossalmente, si evidenzia come proprio in virtu’ della maggior definizione video, pixel nascosti, artifici dei designer per mascherare aree non omogenee e difetti di allineamento nel templating dei siti, possano venire alla luce come se posti sotto una lente di ingrandimento. Come se non bastasse, gran parte dei siti Web non utilizzano immagini di tipo vettoriale, riscalabili, ma si affidano a formati raster, come ad esempio il JPEG, che a seconda della risoluzione possono avere un impatto piu’ o meno gradevole (ad esempio effetti di sfocatura, bordi con aliasing, …) perché su tali oggetti viene eseguito un ingrandimento di tipo digitale e non, come nel formato vettoriale, matematico (immagini e testo in formato vettoriale è ricalcolato in tempo reale).
La soluzione? Riprogettare il Web 2.0 partendo proprio da risoluzione e densità dei pixel proposti con il nuovo MacBook Pro ma si tratta di una sfida che il Web ed i Designer per certo raccoglieranno, avendo cura di non sottovalutare 4 componenti fondamentali per centrare l’obiettivo:
- Larghezza di banda e tempi di trasferimento: La banda a disposizione, perché immagini in risoluzione piu’ elevata necessitano di maggiore spazio per l’archiviazione e, conseguentemente, byte da trasferire per essere visualizzate sui client e, sul fronte della connessione, una larghezza di banda maggiore, soprattutto nel caso in cui i server siano particolarmente trafficati;
- Grafica Vettoriale: La grafica vettoriale può davvero rivoluzionare la fruizione dei contenuti poiché totalmente indipendente dal tipo di display e risoluzione utilizzati, con due garanzie sconosciute alla grafica bitmap: scalabilità e adattabilità senza considerare il loro peso, notevolmente ridotto poiché frutto di funzioni matematiche e non di dati necessari per immagazzinare le informazioni sui singoli pixel.
- Rinnovamento: i Web designer dovranno rivedere profondamente il loro modo di concepire una visione del Web finora basata su contenuti a 72DPI perché Retina con la sua definizione fa sembrare tutto quanto finora proposto appartenente al paleolitico (il nuovo iPad è un buon esempio…).
- Tipografia: Se le immagini hanno un ruolo fondamentale nei siti Web, il testo è l’altra colonna portate per un’informazione completa e la maggior risoluzione nonché dimensione dei display moderni per certo prenderà spunto dalla rivoluzione innescata da Apple per spalancare orizzonti su nuovi standard, frutto di un passaggio epocale lungamente atteso.
Ancora una volta Apple ha mostrato come l’inerzia del mercato sia il risultato di un trend dovuto piu’ che altro all’incapacità (voluta) da parte dei Big del settore di investire in nuove ed innovative tecnologie, perché come intuibile, il cambiamento richiederebbe esborsi economici che la staticità attuale tramuta esclusivamente in guadagni, netti.