Apple ricorda agli sviluppatori che dal primo giugno le app su Mac App Store dovranno implementare il Sandboxing

Dopo la proroga attuata nel mese di marzo, ora Apple ha ufficializzato che dal primo giugno tutte le app pubblicate su Mac App Store dovranno implementare il Sandboxing.

A comunicarlo è stata la stessa Apple inviando una e-mail a tutti gli sviluppatori e giustificando questa scelta per scopi di sicurezza: implementando il sandboxing, infatti, verrà aumentata la sicurezza degli utenti e verranno diminuiti i rischi di potersi ritrovare con software malevolo sul proprio Mac.

Per implementare l’ambiente sandbox in un’applicazione è sufficiente utilizzare gli appositi strumenti messi a disposizione da Xcode. La richiesta diventerà obbligatoria a partire dal giorno 1 giugno 2012.

Per chi non lo conoscesse ancora, Sandboxing è un particolare paradigma che isola, in un certo senso, le applicazioni che lo utilizzano rispetto al resto del sistema operativo. In pratica vengono imposte regole fisse e rigide circa le informazioni che l’applicazione può accedere all’interno del sistema. Tali condizioni regolano anche le interazioni che possono avere le varie applicazioni installate su sistema operativo. Un esempio di utilizzo è quello di tutte le applicazioni iOS che sfruttano tale paradigma per motivi di sicurezza. Molte app, quindi, potrebbero avere funzioni limitate costringendo gli sviluppatori a profonde modifiche, in quanto le loro funzioni, soprattutto relativamente al dialogo con altre app del sistema operativo, saranno tagliate in gran parte.

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