Apple avrebbe testato un MacBook con chip A15A

Un leak interno di Apple rivela test su un MacBook con chip A15 e su un modello più avanzato con A18 Pro.

Negli ultimi giorni è emersa una nuova e interessante indiscrezione che riguarda i piani interni di Apple per la linea MacBook.

Secondo quanto scoperto analizzando alcuni file interni di debug del kernel Apple, Apple avrebbe testato un MacBook equipaggiato con chip A15, lo stesso SoC introdotto sugli iPhone nel 2021. La notizia, emersa da documentazione tecnica non destinata al pubblico, offre uno sguardo piuttosto raro sulle fasi di sperimentazione interna dell’azienda e aiuta a chiarire la strategia dietro il vociferato MacBook low-cost.

I file in questione fanno parte di un kernel debug kit utilizzato dagli ingegneri Apple per test e sviluppo. Questo pacchetto è stato pubblicato accidentalmente sul sito ufficiale di Apple all’inizio dell’anno, salvo poi essere rimosso in fretta quando ci si è resi conto che conteneva riferimenti a prodotti non annunciati. Tuttavia, come spesso accade in questi casi, il tempo è stato sufficiente perché alcune informazioni chiave venissero analizzate e diffuse.

Un MacBook con A15: test interno, non un prodotto commerciale

All’interno delle voci dedicate ai Mac, compare una riga che descrive esplicitamente una configurazione di MacBook non rilasciato basata su chip A15. Questa voce è associata a un progetto identificato come “mac14p” e a una piattaforma denominata H14P. Secondo le ricostruzioni, questo dispositivo corrisponderebbe al nome in codice J267, già emerso in precedenti leak legati a Mac sperimentali.

È importante chiarire subito un punto fondamentale. L’ipotesi che Apple possa lanciare sul mercato, nel 2026, un MacBook con A15 Bionic è estremamente remota. Parliamo di un chip che avrebbe quasi cinque anni al momento di un eventuale lancio, un orizzonte temporale del tutto incompatibile con le strategie di Apple in termini di prestazioni, supporto software e posizionamento di prodotto.

Molto più plausibile è che questo MacBook A15 sia stato utilizzato come piattaforma di test, un banco di prova per verificare la fattibilità di un Mac basato su chip della famiglia iPhone anziché su un SoC della serie M. Una pratica che non sarebbe affatto nuova per Apple. Basti ricordare il Developer Transition Kit del 2020, un Mac mini equipaggiato con chip A12Z, mai venduto al pubblico ma fondamentale per preparare la transizione ad Apple silicon.

Il MacBook con A18 Pro, un progetto molto più concreto

Nello stesso set di dati compare però un’altra voce decisamente più interessante. Si tratta di un MacBook basato su chip A18 Pro, identificato internamente come J700. A differenza del modello con A15, questa configurazione appare molto più dettagliata e vicina a un prodotto reale. Nei file si fa riferimento non solo al chip, ma anche a un sottosistema wireless chiamato “Sunrise”, attribuito a MediaTek, segno che il progetto è entrato in una fase di definizione tecnica avanzata.

Questo dettaglio è cruciale. Quando nei documenti interni compaiono codename precisi e riferimenti a componenti specifici, di solito significa che il dispositivo ha superato la fase puramente sperimentale. In altre parole, il MacBook con A18 Pro ha tutte le caratteristiche di un prodotto destinato al mercato, mentre il modello con A15 sembra più un prototipo usato per test preliminari.

Dal punto di vista tecnico, un MacBook con A18 Pro avrebbe molto più senso. Si tratterebbe di un chip moderno, potente, efficiente e perfettamente allineato con l’attuale roadmap di Apple silicon. Un dispositivo del genere sarebbe anche decisamente più “future-proof”, capace di garantire anni di aggiornamenti macOS senza compromessi evidenti.

La presenza di questi prototipi rafforza una voce che circola da tempo: Apple starebbe lavorando a un MacBook di fascia più accessibile, basato su un chip derivato direttamente dalla linea iPhone. L’obiettivo sarebbe chiaro. Ampliare la base utenti Mac, offrendo un portatile più economico, leggero ed efficiente, ideale per studenti, uso domestico e produttività di base.

I chip della serie A, soprattutto nelle versioni Pro più recenti, hanno ormai raggiunto livelli di prestazioni che li rendono adatti a molti carichi di lavoro tradizionalmente riservati ai Mac. In questo contesto, testare prima un A15 e poi un A18 Pro appare come un percorso di sviluppo logico, volto a valutare compatibilità, performance, gestione energetica e integrazione con macOS.

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