
Il calendario Apple post-evento di settembre non è affatto vuoto. Anzi. Secondo l’ultima newsletter Power On di Bloomberg, a Cupertino si prepara il passaggio alla produzione di massa per alcuni prodotti chiave: MacBook Pro e MacBook Air con chip M5, oltre ad almeno un refresh dello Studio Display. La finestra temporale indicata è quella che va dalla fine dell’anno al primo trimestre del prossimo.
La notizia si inserisce in un contesto già affollato: nelle prossime settimane sono attesi anche iPad Pro e Vision Pro con M5, oltre agli aggiornamenti per Apple TV e HomePod mini. In parallelo, per la prima metà del 2026 sono previsti anche un nuovo iPhone 17e, un iPad “economico” e un iPad Air verosimilmente basato su M4.
Secondo Bloomberg, i Mac M5 e lo Studio Display sono vicini alla produzione di massa. Questo significa che le linee sono impostate, le distinte base sono mature, i fornitori hanno ricevuto i volumi di ordini necessari. Bloomberg cita anche i codenames interni: J714 e J716 per i MacBook Pro, J813 e J815 per i MacBook Air, mentre i due monitor sarebbero J427 e J527, entrambi con diagonale 27 pollici.
Tradotto per chi deve decidere un acquisto: siamo oltre il semplice “rumor” e dentro una finestra in cui i prodotti possono davvero materializzarsi, pur con il classico margine Apple sul timing degli annunci. Difficile aspettarsi un evento in ottobre o novembre, visto che questi dispositivi potrebbero essere presentati tramite comunicati stampa.
Dopo la spinta dell’M4 sui tablet, l’arrivo del chip M5 sui portatili segna il passo successivo dell’architettura Apple Silicon. Al netto delle specifiche ancora coperte, l’aspettativa è una combinazione di:
- efficienza migliore (quindi più autonomia a parità di carichi reali),
- motore AI potenziato per i carichi di Apple Intelligence on-device,
- I/O più moderni lato Wi-Fi/Bluetooth e storage, a beneficio soprattutto dei Pro.
I Pro con M5 dovrebbero incarnare la piattaforma “da scrivania in movimento”: sessioni di editing più lunghe senza throttling, export più rapidi, gestione termica più prevedibile. Gli Air dovrebbero capitalizzare l’efficienza: tanti utenti “office + creatività leggera” potrebbero non avere più motivi concreti per salire di gamma.
Bloomberg parla anche di due monitor da 27 pollici. Non ci sono dettagli tecnici, ma la doppia SKU lascia ipotizzare due strategie: un refresh del pannello attuale con aggiornamenti a connettività e webcam, e un modello superiore che spinga su contrasto e retroilluminazione (mini-LED resta l’ipotesi più ragionevole). In entrambi i casi, la coerenza con la gamma M5 è cruciale: latenza bassa, gestione HDR più credibile, integrazione macOS (fotocamera, microfoni) e scalabilità per chi usa più display.
Il quadro di Bloomberg intreccia anche altre linee: Vision Pro e iPad Pro con M5 verso fine anno, Apple TV e HomePod mini con aggiornamenti mirati, quindi il trittico iPhone 17e, iPad economico e iPad Air M4 nella prima metà del 2026. Una roadmap fitta, con l’AI di sistema a fare da filo conduttore tra categorie diverse.
Comprare ora o aspettare: una guida rapida
Se devi lavorare subito e vieni da Mac Intel o da M1 base, un M3/M4 oggi è un acquisto sicuro: prestazioni già ottime e sconti diffusi. Se invece puoi aspettare 2-4 mesi e il tuo lavoro beneficia di export più veloci, sessioni AI locali e nuove GPU, attendere M5 ha senso, soprattutto sul MacBook Pro. Per i monitor, chi punta a 27″ e non ha urgenza potrebbe voler vedere come Apple differenzierà i due Studio Display: potrebbe essere il giro giusto per un pannello più “pro” senza scendere nel territorio Pro Display XDR.
Rumor