Stando alle ultime indiscrezioni, è improbabile che i partner Apple che assemblano i MacBook Pro in Cina tornino ai livelli di produzione pre-lockdown, almeno fino al mese di giugno.
I produttori di notebook nelle principali città della Cina orientale hanno ripreso le attività in seguito al recente e graduale allentamento dei blocchi, ma quelli con sede a Shanghai attualmente operano solo con una capacità del 10-20%, come confermato da DigiTimes.
Shanghai è la base operativa di Quanta Computers, l’unico fornitore Apple dei MacBook Pro di fascia alta, modello che ha registrato un aumento dei tempi di consegna da tre a cinque settimane dopo i vari lockdown imposti dal governo. Basti pensare che alcune configurazioni di MacBook Pro attualmente non sono disponibili per la consegna fino alla fine di giugno e all’inizio di luglio.
Secondo le ultime informazioni, gli stabilimenti di Shanghai stanno ancora risentendo delle restrizioni poiché solo gli addetti all’assemblaggio e coloro che vivono nei dormitori possono tornare al lavoro.
Nel frattempo, molti prodotti sono bloccati su navi portacontainer in attesa di entrare nei porti e, fino a quando non verranno ricevuti dai negozi al dettaglio e spediti ai clienti, i pull-in su larga scala negli impianti di produzione sono sospesi.
Apple ha già ammesso che le interruzioni in Cina e la carenza di componenti continueranno a rendere difficile la produzione di un numero sufficiente di dispositivi per soddisfare la forte domanda dei consumatori.