SlideToMac prova con mano il nuovo iMac sa 21.5”. Ecco le nostre impressioni

Dopo qualche settimana di attesa, é finalmente arrivato l’iMac da 21.5’’ che abbiamo ordinato. Negli scorsi giorni vi abbiamo riportato diverse recensioni e diversi test, anche molto completi, circa le prestazioni del nuovo desktop Made in Cupertino ora é giunta l’ora di raccontarvi le nostre impressioni dopo le prime ore di utilizzo ed i primi test eseguiti.

L’attesa non é stata nemmeno troppo lunga, dopo i presunti (e forse non solo) problemi di produzione, in pochi avrebbero infatti sperato che dopo nemmeno di 10 giorni lavorativi dalla data di orine il corriere avrebbe bussato alla vostra porta di casa con il tanto atteso iMac.

Un prodotto fantastico, almeno per quanto riguarda il design. Questo é quello che si pensa appena lo si toglie dalla scatola (perfetta anch’essa come al solito… Ogni dettaglio é importante). Lasciando da parte i numeri, infatti, esteticamente é davvero eccezionale, ottimamente rifinito con una linea slanciata che lo fa sembrare anche più grande delle reali dimensioni dello schermo e che fa sembrare il precedente modello vecchio di anni. Un vero e proprio oggetto anche da arredamento oltre che, come ovvio che sia, di svago e sopratutto di lavoro. Affascinante.

Attacchiamo un cavo, l’USB della tastiera, accendiamo il MagicTrackpad e via. Prima accensione e non più di 5 minuti di configurazione per vedere pienamente in funzione il nuovo dispositivo.

Il modello di test
Il modello che ho acquistato é, come detto, un iMac da 21.5” con qualche personalizzazione lato processore e lato memoria di massa. Si tratta della versione con processore i7 da 3.1GHz con 8GB di memoria RAM (configurazione standard) con all’interno il nuovo sistema Fusion-Drive che accosta le performance dei dischi SSD con le capacità dei classici dischi magnetici.

Schermo eccezionale, audio buono ma migliorabile…
Come spiegato direttamente durante la presentazione, il nuovo design del Mac ha necessitato un processo di rinnovamento e ingegnerizzazione delle sue componenti interne, del sistema di raffreddamento e, ovviante, dello schermo. Sono state mantenute le caratteristiche passate, quindi risoluzione 1920×1080 (1080p full hd) puntando tutto su una differente tecnologia ed un nuovo sistema di produzione che dovrebbe garantire circa il 75% di riflessi in meno. Ma é veramente cambiato qualcosa? Per capirlo, a parte verificare con mano lo spessore del sistema, é sufficiente mettere il vecchio modello di iMac a fianco al nuovo, se ne avete la possibilità passate in un Apple Store o in un qualunque centro convenzionato… la differenza dei riflessi la si nota anche a schermo spento; risultano notevolmente ridotti.

Il nuovo sistema detto Plasma Deposition per controllare il livello di riflessi sullo schermo, quindi, funziona eccome e speriamo di vederlo al più presto anche su iPad sugli altri Mac.

Per quanto riguarda le altri componenti del display, in tutta sincerità non ho trovato grandi differenze nemmeno nella resa dei colori. La tanto acclamata calibrazione, forse, non si nota così tanto (almeno al mio occhio!).

Altro aspetto che è stato criticato in alcune recensioni é il comparto audio. In questo caso posso dare parzialmente ragione alla critica in quanto probabilmente si sarebbe potuto fare di più, non tanto perché il sistema non garantisce una buona qualità di ascolto, ma perché non è a mio avviso sufficiente per gli standard a cui siamo abituati su tali prodotti. Di fatto i due piccolissimi speaker fanno il loro lavoro garantendovi un’esperienza più che dignitosa. Tuttavia non ho esitato un attimo ad attaccare le mie due casse esterne logitech da 30€. La resa dei bassi, forse facilitata dalla forma del nuovo case, è davvero buona, ma ho notato qualche distorsione appena si cerca di alzare il volume oltre una certa soglia.

 

Potenza di un SSD con ma 1TB di capacità
La domanda che in tanti si sono fatti é è la seguente. Ma vale la pena spendere 250€ circa per 128 GB di SSD? la risposta è immediata: dal punto di vista delle prestazioni si, forse si poteva ridurre leggermente il prezzo anche perchè un buon disco SSD di quelle dimensioni lo si trova a circa 100€.

Detto questo, sono abituato ai dischi a stato solido da un paio di anni. Sono tutto un altro pianeta e per questo beneficio sono disposto a spendere qualcosa in più. Fusion Drive, a mio parere su un dispositivo quale l’iMac offre una soluzione ottimale garantendo prestazioni simili (ma non eguali) a quelle di un SSD ma garantisce anche un minimo di capacità che su un desktop si richiede.

La reattività del sistema è davvero elevata in ogni operazione. Il solo fatto che il S.O. risieda sul disco SSD garantisce tempi di accensione e spegnimento da record (se confrontati con quelli senza SSD) ed una generale reattività di tutto il sistema che durante la giornata fa sicuramente la differenza.

Ma con l’aumentare dei dati, le prestazioni rimarranno tali? Dato il sistema utilizzato da apple per unire i due dichi che prevede di mantenere le informazioni più utilizzate sul disco SSD, la domanda è più che lecita. Di fatto solo qualche settimana di test potrà darci la risposta anche se, attualmente, ho 300GB di spazio occupato e non ho notato il minimo rallentamento.

Per capire quali siano le reali prestazioni del sistema ibrido rispetto ad un SSD classico, ho provato a confrontare alcuni tempi di calcolo del nuovo iMac con quelli del mio Mac Book Pro equipaggiato con un OCZ Vertex III.

Avvio del sistema

  • iMac: 16.5
  • MacBookPro: 16.4

Apertura iTunes 11 (stessa libreria)

  • iMac: 0.8
  • MacBookPro: 0.8

Apertura Final Cut Pro X

  • iMac: 3.1
  • MacBookPro: 3.9

Duplicazione di un file da 4.4GB

  • iMac: 22.7
  • MacBookPro: 19.1

Seppur questi test siano solamente indicativi in quanto i due processori certo non possono essere messi a confronto, attività quali la copia di un file o l’accensione fanno intuire come il sistema di fusion drive lavori davvero molto bene. Consideriamo inoltre che, il disco da 5400 giri incluso nella versione da 21.5’’ certo non aiuta a raggiungere prestazioni da record (scelta alquanto discutibile a mio parere).

Con particolare riferimento ai test condotti, sono state registrate velocità di lettura vicine ai 400MB/S e velocità di scrittura nell’intorno di 310MB/S. I test inoltre sono stati condotti sia con file di piccole dimensioni che con file aventi dimensioni maggiori nell’intorno dei 10 GB.

Il processore i7 e nVidia 650M

Personalizzazione obbligatoria nel mio caso e per tutti coloro che utilizzano il Mac non solo per navigare sulla rete o per scrivere mail e documenti d’ufficio. Attività di rendering video, grafica 3D o editing fotografico avranno benefici tangibili nel passaggio dal classico e pur sempre ottimo i5 della versione base al fratello maggiore i7.

Come già detto in un nostro articolo la differenza non è tanto da ricercarsi nella maggiore più elevata frequenza di lavoro del processore ma, sopratutto, nell’utilizzo della tecnologia di Hyper-Threading che, detto in parole povere, permette una migliore ottimizzazione dei vari thread che posso essere eseguiti in parallelo su ognuno dei 4 core a disposizione. Tale tecnologia, al contrario di quanto avviene nei processori cosiddetti mobile (di MacBookPro ed Air), non é presente nel core i5. Tutte le attività cosiddette CPU Bounded avranno quindi benefici nell’utilizzo di tale tecnologia.

Si tratta di altri 250€ circa che a seconda dei casi di utilizzo potrete aver senso spendere, ottimo quindi, ma solo se realmente utilizzato. Per la maggior parte degli utilizzi trovo che il core i5 possa essere ottimale visto anche il risparmi in termini economici.

Con questo processore, le prestazioni del sistema sono ovviamente ottimali, i nuovi processori Ivy Bridge legati alle nuove schede video 512MB NVIDIA GeForce GT 650M garantiscono al sistema un’ottima reattività anche di fronte ai più complessi effetti grafici di OSX e non solo.

Soddisfazioni, infatti arriveranno anche per i video-giocatori che, ad esempio, potranno sfruttare i propri titoli presenti sullo store oppure tramite Windows con ottimi risultati. Non sono un grande giocatore, ma ho voluto provare l’ultimo episodio della serie Far Cry, procedendo alla sua installazione in ambiente Windows. Massimi dettagli grafici senza alcun problema alla risoluzione nativa di 1080p. Non sarà il miglior device per giocare, ma compie egregiamente il suo lavoro pur non avendo una schema grafica di primissima fascia.

Possiamo iniziare a sfatare il mito (non del tutto ovviamente) che con i Mac non si può giocare. Probabilmente si hanno maggiori difficoltà, probabilmente non é possibile avere a disposizione le schede grafiche di ultima generazione e al top della gamma, tuttavia, giocare si può. Eccome se si può. Che sia l’attività primaria per cui comprare un Mac, questo é un altro discorso ovviamente!

E il DVD?…. non si trova

La riduzione dello spessore ha costretto Apple ha fare a meno della classica unità ottica presente sulle precedenti versioni di iMac. Giusto o sbagliato? Dipende. Personalmente sono felice della scelta. Non uso l’unità ottica integrata praticamente mai. Ma non nascondo di avere un masterizzatore esterno Blu-Ray per archiviare filmini ed immagini.

Capisco, inoltre che per coloro che utilizzano spesso DVD o CD l’assenza di una unità ottica integrata possa essere effettivamente un problema o, quanto meno, una seccatura aggiuntiva.
Di contro c’é da dire che con una cifra sufficientemente bassa si porta a casa non solo un masterizzatore DVD ma anche un masterizzatore Blu-Ray di buona qualità che possa dare il meglio di se con le nuove USB 3.0.

Piuttosto che l’assenza dell’unità ottica, ho trovato leggermente scomode le varie porte poste sul retro del Mac. Troppo vicine e troppo accalcate tra loro. Per ora ho collegato solamene tre componenti, ma immagino il groviglio di cavi e la relativa scomodità che si potrebbe provare nell’attaccare numerose componenti. Forse non era possibile, ma suddividere i vari ingressi a destra e a sinistra dello schermo sarebbe forse stata la soluzione ideale.

Per agevolare l’accesso alle USB, potrete tuttavia utilizzare quelle presenti sulla tastiera estesa fornita da Apple insieme al vostro Mac. In questo caso avrete rapido accesso a due USB 2.0.

Conclusioni…

Quindi dispositivo promosso quasi a pieni voti. Il restyling esterno ha reso il prodotto ancora più affascinante rendendolo un vero e proprio gioiellino da portare sulla propria scrivania. Per quanto riguarda le prestazioni, anch’esse sono notevolmente migliorate e l’introduzione di Fusion Drive darà sicuramente la possibilità a molti utenti di provare le prestazioni dei nuovi dischi SSD senza rinunciare al proprio spazio di archiviazione.

I pochi giorni di test mi hanno dato un’ottima impressione. Questo nuovo modello di iMac mi piace, non lo nascondo. Certo non è il modello perfetto e non è un prodotto accessibile a tutti i portafogli. Ma ciò non toglie che sia il miglior Desktop compatto tuttora in commercio. Anni luce avanti rispetto alla concorrenza.

Pro:

  • Design sottile e davvero molto bello
  • Riduzione dei riflessi sullo schermo
  • FUsion Drive

Contro:

  • Difficoltà nell’accedere ad alcune porte
  • Difficoltà di aggiornamento memoria RAM

Voto:9.5/10

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