Da oggi sono attive le nuove norme sulla privacy di Google

Oggi entrano in vigore una serie di nuove regole per la privacy degli utenti Google. Non sono mancate le polemiche, soprattutto da parte della Comunità Europea, in quanto tali nuove regole sarebbero davvero invasive.

Da oggi tutte le informazioni che gli utenti rilasceranno su qualsiasi servizio collegato a Google, Gmail, Google Maps e Youtube saranno combinate insieme per integrarsi e fornire un’unica esperienza all’utente stesso. L’obiettivo è quello di consolidare in un unica grande norma sulla privacy gli oltre 60 servizi di Google.

In questo modo i risultati delle ricerche, ad esempio, saranno ancora più personalizzati, dato che Google riuscirà a salvare in memoria tutto ciò che abbiamo fatto e scritto su Youtube o Gmail. Inoltre, anche chi ha un terminale Android verrà monitorato da Google, sempre allo scopo di creare un unico grande “database” di informazioni dell’utente e fornire ad esso ricerche migliori e pubblicità mirate (anche il modo di utilizzo di un terminale Android inciderà sulle ricerche dell’utente). Ad esempio, da oggi Google può utilizzare le parole che abbiamo cercato sul motore di ricerca per proporti un video su YouTube attinente alla ricerca effettuata. Per quanto riguarda i dati raccolti da Google, essi riguardano quelli personali inseriti durante la creazione di un account, i siti che più visita, l’indirizzo IP, i browser più utilizzati, la posizione, le preferenze e le ricerche effettuate.

Gli utenti potranno comunque decidere come gestire gli annunci commerciali o evitare che le le aziende utilizzino i dati personali per le promozioni online.

Queste modifiche, come accennato all’inizio, stanno incontrando però molte polemiche, come quelle dell’autorità francese per la protezione dei dati personali, la quale avvierà presto un’indagine per capire la reale entità di queste modifiche attuate da Google. Il motivo di questa indagine è che da un’analisi preliminare risulta che la nuova policy di Google non rispetta i requisiti della direttiva europea sulla protezione dei dati, dato chee per un utente medio è impossibile capire le norme e l’uso dei dati raccolti da Google. Inoltre, sempre secondo l’autorità francese, crescono i timori su quali siano le vere pratiche di Google.

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